Letta esulta: «Un trionfo, noi partito guida». Meloni: «Penalizzati da tre posizioni»

Letta esulta: «Un trionfo, noi partito guida». Meloni: «Penalizzati da tre posizioni»

«Un trionfo». Il segretario dem Enrico Letta dice che vuole evitare i toni trionfalistici ma poi, nella festa in piazza Santi Apostoli, non può che esultare. Il suo Pd si riprende la Capitale e il voto sembra confermare la validità del progetto di una coalizione larga di centrosinistra di cui i dem vogliono essere il perno: «Sono convinto dice il segretario - che il ruolo del Pd è quello del partito guida e del partito federatore. Se non ha questo ruolo perde la sua ragione d'esistere».
Molto diversi gli umori nel centrodestra. Matteo Salvini prova a fare un conto matematico glissando sulle valutazioni politiche: «Il centrodestra ha più sindaci di quelli che aveva 15 giorni fa». «Certo avremmo voluto vincere a Roma», concede il leader della Lega ma incolpa dell'astensione «la campagna surreale passata negli ultimi sette giorni a inseguire fascisti che ci sono solo sui libri di storia». Giorgia Meloni invece parla apertamente di sconfitta e cerca le cause. Invoca maggiore «coesione» nella coalizione: «Avere tre posizioni differenti fuori e dentro il governo, ci ha penalizzati». Riconosce poi che i candidati civici sono stati scelti «troppo tardi» ma incolpa la campagna d'odio della sinistra di averli oscurati. Esce con le ossa rotte dalle elezioni il Movimento 5 stelle ed ardua sarà l'impresa di ricomporre i pezzi per Giuseppe Conte. Il leader del M5s annuncia che a Roma e Torino i 5 stelle faranno «un'opposizione costruttiva» e preferisce concentrarsi sull'astensionismo: «Abbiamo il dovere di dare una risposta a chi non crede più nella politica».
(A.Sev.)


Ultimo aggiornamento: Martedì 19 Ottobre 2021, 08:20
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