Luca Trapanese, il papà single e gay che ha adottato Alba, la bambina down rifiutata da 30 famiglie "tradizionali": «Sono cattolico e credente»
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Luca aveva deciso col suo compagno di adottare un bambino e la sua volontà è continuata anche quando il rapporto, dopo undici anni, è finito. Si è iscritto al Tribunale di Napoli dei single disponibili all’affido: «Ho scoperto questa possibilità e il giorno del mio compleanno, il 14 gennaio, ho compilato i moduli, accettando l'eventualità di avere in affido bimbi disabili, con Hiv o disagiati. Nessuno me lo ha mai chiesto, ma ho dichiarato anche il mio orientamento sessuale: non volevo sorprese. Alba è arrivata a luglio, aveva 30 giorni. E nel suo primo compleanno è arrivata l'adozione».
Vige infatti una legge che consente ai single di adottare bimbi disabili, riservando i sani alle famiglie tradizionali. “Non va demonizzata: è grazie a quella legge se ho Alba. È anacronistica, scritta quando le famiglie erano di un tipo solo, è da aggiornare”.
E proprio trenta famiglia “tradizionali” prima di lui avevano rifiutato la piccola per via dei suoi problemi, ma Luca, che si occupa di disabilità, li giustifica: “Una coppia soffre a non poter avere figli, a farsi giudicare da giudici e assistenti sociali, poi viene ritenuta idonea e le propongono un figlio disabile… Ci sta che non si senta pronta. Rifiutare un neonato non è facile per nessuno”.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 15 Novembre 2018, 19:37
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