Laura Boldrini contestata al corteo pro aborto: «Le ragazze cercavano lo show». Cos'è accaduto

L'ex presidente della Camera criticata per la pillola abortiva a pagamento: «Un errore attaccare chi difende, dentro le istituzioni, il diritto all'aborto sicuro e legale»

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Laura Boldrini, l'ex presidente della Camera contestata sull'aborto alla manifestazione di Non una di meno a Roma. Alcune ragazze hanno attaccato duramente Laura Boldrini a proposito della pillola abortiva, ricordando che fu l'ex ministra della Salute, Beatrice Lorenzin, a metterla a pagamento.

Laura Boldrini, la contestazione

«Il problema non è questo ma la distribuzione», aveva spiegato Laura Boldrini. Immediata la replica di una delle contestatrici: «Il problema è che sia stata messa a pagamento. Lei mi dice che il problema non è quello ma è la distribuzione. Lo vada a dire ai giovani, ai precari a chi vive nei quartieri popolari. E i tagli che sono stati fatti alla sanità, sui consultori che sono stati chiusi e una legge che non viene applicata?. Ve ne dovete andare da questa piazza». A quel punto l'onorevole ha risposto: «Ci sono donne che in Parlamento hanno lottato e l'hanno voluto l'aborto. Dovremmo essere tutte unite». «Sa perchè non siamo unite? - ha risposto l'interlocutrice - perché a lei delle persone che stanno nelle case e nei quartieri popolari non gliene frega niente, invece a me sì e io li difendo».

Laura Boldrini, la risposta stizzita

«Se devi fare questi show...- ha detto ancora Boldrini - a differenza degli altri io sono qui con voi», ma le ragazze hanno replicato: «Le donne, le compagne, che sono venute qua a manifestare per l'aborto libero e gratuito non ce l'hanno anche per colpa sua. Il suo partito non ha difeso questo diritto. Se ne vada». «Allora ve lo difenderà Fratelli d'Italia», ha risposto piccata Boldrini applaudendole sarcasticamente prima di lasciare la piazza.

Laura Boldrini: «Sbagliato attaccarmi»

«È stata una bella manifestazione perchè erano presenti molte realtà.

Molte sono state contente di vedere in piazza me e altre colleghe, come Cecilia D'Elia, Monica Cirinnà, Marta Bonafoni e Debora Serracchiani. Poi, verso la fine, un gruppetto di tre ragazze con altri che seguivano con i telefonini accesi sono venute da me non per confrontarsi ma per attaccare qualcuno e hanno messo dentro insieme tante motivazioni affastellate, una sull'altra. Considero un errore attaccare chi difende il diritto all'aborto sicuro e legale dentro le istituzioni». A dirlo all'ANSA è Laura Boldrini, al centro ieri di una contestazione nel corso della manifestazione organizzata da Non una di meno sull'aborto.

Laura Boldrini: «Rivendico il diritto di essere in quella piazza»

«Mi hanno attaccato ma io non sono nata in quella piazza - sottolinea Boldrini - ho sempre difeso i diritti delle donne, non solo in parlamento ma anche quando lavoravo nei campi profughi in tante parti del mondo: in Iraq, Afghanistan, Iran, Sudan, Ex Jugoslavia. Rivendico il diritto di essere in quella piazza e credo che queste ragazze non si rendano conto che i diritti si affermano o si cancellano attraverso leggi e le leggi si fanno in parlamento. Non cogliere la necessità che bisogna unire le forze tra chi sta fuori e chi sta dentro le istituzioni è grave, poiché stiamo dalla stessa parte e insieme dobbiamo lottare».

Laura Boldrini: «Le ragazze cercavano lo show, serve un confronto serio»

La ex presidente della Camera ha invitato le ragazze «a parlare ma non per fare uno show, per un confronto serio su questi temi. E voglio ricordare loro che nelle regioni governate dalla destra, ad esempio Marche e Umbria, la pillola RU 486 non viene data nei consultori come previsto da linee guida del ministero della Salute. A me sembra una ulteriore grave limitazione dell'accesso delle donne all'interruzione di gravidanza che rimette in discussione l'auto determinazione delle donne. Anche su questo vorrei fossimo insieme a fare la stessa battaglia».


Ultimo aggiornamento: Giovedì 29 Settembre 2022, 17:11
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