La donna può «essere più sottomessa» o «vestirsi più sexy»: test sessisti nel libro di italiano per stranieri

La donna può «essere più sottomessa» o «vestirsi più sexy»: test sessisti nel libro di italiano per stranieri
Il libro di italiano per stranieri è in odore di sessismo, e su Facebook scoppia la polemica. Un post sui social da parte di un’associazione ha scatenato la bufera contro un manuale di grammatica italiana per stranieri: l’associazione Scosse, nata nel 2011, ha postato un esercizio presente sul manuale, in cui si legge una frase e delle opzioni vagamente sessiste.

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«Angelica litiga spesso con il marito. Sonia al posto suo…
», poi le opzioni: «Passare più tempo in cucina», «vestirsi più sexy», «rispondere sempre di sì», «essere più sottomessa», «preparargli il caffè la mattina», «lasciarlo più libero». «Mentre si chiede di censurare un libro di testo perché racconta di una bambina che vende rose a un semaforo e invita all’incontro e all’apertura, ci segnalano questo esercizio», si legge nel post. «Siamo ben oltre gli stereotipi di genere tante volte segnalati nei libri scolastici».



LE SCUSE DELLA CASA EDITRICE L'associazione Scosse ha poi esortato gli utenti a scrivere direttamente alla Alma Edizioni, casa editrice che ha editato il libro, per protestare.
E sotto il post è arrivata la risposta di Carlo Guastalla, a nome della stessa casa editrice, che ha inviato le proprie scuse:
«Ci scusiamo. Quello che avete messo in evidenza è un chiaro e brutto scivolone che non può essere giustificato. Il testo dell'esercizio avrebbe voluto, nelle intenzioni, giocare ironicamente con uno stereotipo di genere, ma ovviamente su questi temi c'è poco da giocare e vi assicuriamo che sostituiremo appena possibile la frase in questione e controlleremo che in questo e altri testi analoghi non siano presenti ulteriori passaggi discriminatori».
 

«ALMA Edizioni è perfettamente consapevole del ruolo che hanno i contenuti presentati nei propri libri perché spesso rappresentano il primo impatto con la cultura italiana per gli stranieri che li utilizzano. Da sempre ci siamo adoperati per non presentare una cultura piatta, fredda e spersonalizzata e abbiamo tentato il più possibile di problematizzare e contestualizzare dati di cultura che, volenti o nolenti, fanno parte del nostro essere italiani. In questo caso, però, abbiamo sbagliato. Ce ne scusiamo e ci auguriamo che la discussione che ne è scaturita sia per lo meno proficua per ricordare e noi e a tutti l'importanza che rivestono certi temi».


Ultimo aggiornamento: Martedì 24 Settembre 2019, 16:21
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