Camorra, appalti al cimitero di Ferentino: in manette un politico e quattro membri di un clan campano
di Emilio Orlando
Falso, peculato e abuso d' ufficio: in manette i vertici del “Consiglio per la ricerca in agricoltura”, sequestrati otto milioni di euro.
L’amministratore del comune di Ferentino, inoltre, così come riporta il giudice per le indagini preliminari nel l' ordinanza di custodia cautelare:«è il vero artefice ed ideatore della condotta estorsiva, sebbene incensurato, il suo ruolo appare fondamentale: grazie a lui l’organizzazione camorristica fagocita un’impresa sana e la asserve ai suoi desiderata; il suo inserimento oramai pluriennale all’interno dell’amministrazione di Ferentino ne garantisce il concreto ed attuale pericolo di reiterazione di condotte anche per reati di pubblica amministrazione». La somma pretesa dal clan era inizialmente di trecentomila euro che però lievitava fino all’esorbitante cifra di un milione di euro quale “sanzione” per i supposti “ritardi” nei pagamenti dell’imprenditore, dal quale, in aggiunta, veniva addirittura “preteso” l’esborso del 10 % del fatturato per i futuri lavori della sua ditta in cambio della “protezione” del “clan”, le cui mire inoltre, unitamente a quelle dell’infedele amministratore pubblico, si estendevano anche sullo stadio di Ferentino ancora in costruzione, dove gli interessi in gioco ed i guadagni. ( nella foto l' arresto del consigliere comunale di Ferentino ).
Una prostituzione sempre meno visibile sulle strade ma presente.
La vittima, a questo punto, schiacciato delle pretese e terrorizzato per la sua incolumità fisica e per quella dei suoi familiari, si vedeva dapprima costretto a versare al sodalizio una prima somma di denaro pari a 44.000 euro che ovviamente non placava la “ingordigia” del sodalizio eche da qual momento in poi ha iniziano a minacciare l' imprenditore con incessanti minacce e violente pretese di denaro. Queste circostanze spingevano e convincevano l' uomo a denunciare la sua grave situazione di soggezione ai soggetti contigui al clan asserviti alle dipendenze del colletto bianco per il “recupero” dei supposti ed illegittimi crediti. Le indagini sono state condotte dai carabinieri della compagnia di Tivoli e dalla direzione distrettuale antimafia.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 16 Marzo 2023, 09:33
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