Vicenza, padre mussulmano rimanda il figlio in Bangladesh per 'salvarlo' dalla cultura uccidentale. Amava leggere e giocava a scacchi
Leggi anche > Disabili, in Italia ancora troppe le barriere in musei, cinema e scuole. E su Tik Tok scatta la polemica
La vicenda è raccontata da La Repubblica: Dawud, che in prima elementare era stato bocciato, era riuscito a recuperare grazie all'intervento di Giancarlo, un architetto che vive nel suo stesso paese, Montecchio Maggiore, e che ha un figlio della stessa età. In poco tempo, Dawud è diventato il primo della classe e, oltre ad appassionarsi alla lettura, ha mostrato anche qualità incredibili nel gioco degli scacchi. «Avevo chiesto ai genitori di poterlo aiutare e ho scoperto un bambino intelligente, con tanta voglia di imparare. Ha amato la lettura, specialmente i libri di Verne, Salgari, London e Primo Levi» - racconta l'uomo - «Alla fine è diventato il più bravo al circolo locale degli scacchi ed è uscito dalle elementari col massimo dei voti».
Ad un certo punto, però, arriva il fulmine a ciel sereno. Giancarlo Bertola racconta infatti di aver ricevuto su WhatsApp un messaggio da Dawud: «Aiutami, mi hanno detto che mi portavano dal dottore e invece mi stanno riportando in Bangladesh». Sembra infatti che il padre del bambino non accettasse la 'deriva occidentale' del figlio, come denuncia Giancarlo Bertola: «So che il padre è convinto che Dawud sia stato rovinato e che abbia messo in dubbio anche l'esistenza di Allah. Per questo ha voluto rispedire in Bangladesh Dawud e i suoi fratelli. Da venti giorni non ho più sue notizie».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 4 Dicembre 2019, 10:41
© RIPRODUZIONE RISERVATA