Tragedia sulle Alpi, sei morti: cinque sono italiani. «Bloccati da una bufera di neve», gravi altre tre persone

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Un bilancio dramamtico quello della tragedia sulle Alpi svizzere nella zona della Pigna d'Arolla: nell'incidente di ieri, ci sono 5 morti, e non soltanto la guida alpina italiana Mario Castiglioni, 59 anni, di cui era già stata rivelata l'identità. Tra le vittime, altri tre italiani, tre escursionisti esperti di Bolzano: Elisabetta Paolucci, Marcello Alberti, 53 anni, e sua moglie Gabriella Bernardi, sua coetanea. Secondo quanto ha riferito all'ANSA la gendarmeria cantonale del Vallese, c'è anche una quinta vittima: uno dei feriti gravi è infatti deceduto in ospedale nelle ultime ore. Anche l'ultima vittima era italiana.

Nove vittime in montagna

Una sesta persona, una donna di nazionalità bulgara di 52 anni, è morta in ospedale alle 12 circa di oggi, riferisce all'ANSA il portavoce della polizia cantonale Markus Rieder. Rimangono ricoverati in alcuni ospedali della zona tre feriti considerati critici, di cui solo uno «lotta tra la vita e la morte», ha riferito il portavoce della polizia cantonale Markus Rieder, precisando che non si tratta di un italiano. Le condizioni di salute degli altri due, di cui non è stata fornita le nazionalità, sono «stabili». Gli escursionisti erano rimasti bloccati da una bufera di neve nella zona della Pigna d'Arolla, a oltre 3.000 metri di quota lungo il percorso della Haute Route, un itinerario scialpinistico che collega Chamonix, ai piedi del Monte Bianco, con Zermatt, sotto il Cervino. 

IERI LA TRAGEDIA Le comitive di 10 e 4 persone di varie nazionalità, tra cui anche italiani, tedeschi e francesi, sono cadute nella trappola di una violenta tempesta in alta quota, scatenatasi ieri e prevista dai bollettini meteo. Erano attese domenica notte al rifugio Des Vignettes, ma non ci sono mai arrivate. L'operazione di salvataggio è partita dopo un allarme lanciato verso le 6.30. Tre delle quattro vittime sono decedute dopo l'arrivo in ospedale, mentre uno era già morto, dopo essere precipitato.

Tutti i feriti sono stati trasportati negli ospedali del Canton Vallese, Berna e Losanna. La polizia ha istituito una linea di assistenza per stabilire contatti con le famiglie. Le autorità elvetiche hanno contattato l'agenzia svizzera di itinerari alpinistici Mlg Mountain Guide, che proprio in questi giorni ha organizzato un'attraversata nella zona, per acquisire l'elenco dei partecipanti. Il gruppo era condotto da Castiglioni e dalla moglie bulgara Kalina Damyanova, guida escursionistica.
Il loro programma prevedeva per la giornata di ieri, la quarta delle sei in calendario, il tratto tra i rifugi Des Dix e Des Vignettes. 

 
 


ALTRE TRE TRAGEDIE Ad aggravare il bilancio dell'ondata di maltempo che si è abbattuta ieri sulla dorsale alpina ci sono state altre tre tragedie. La prima sul versante Sud del Monte Rosa dove un'escursionista russa si è avventurata con le ciaspole a 4.200 metri di altitudine e si è smarrita. Il suo corpo senza vita è stato avvistato, ma non ancora raggiunto dai soccorritori ostacolati dalle proibitive condizioni meteorologiche.

In Francia, ai piedi del Monte Bianco, due scialpinisti francesi sono morti in altrettanti incidenti: un 35enne di Annecy ha perso la vita «a causa delle pessime condizioni meteo» ed è stato recuperato oggi sull'Aiguille Verte, mentre una valanga ha investito un gruppo di quattro sciatori d'oltralpe sul versante Est dell'Aiguille du Midi, nei pressi del ghiacciaio Rond. Tre sono rimasti illesi mentre un 35enne è morto.

Infine, due giovani alpinisti svizzeri di 21 e 22 anni sono stati trovati senza vita stamane sulle Alpi bernesi, nella zona del monte Monch, a 4.105 metri. Secondo quanto riferito dalla polizia cantonale di Berna, non sono sopravvissuti alle basse temperature e allo sfinimento.

Ultimo aggiornamento: Martedì 1 Maggio 2018, 18:15
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