Italia zona rossa, scontro sul lockdown di Natale nel governo: stop il 24, 25, 26, 31 dicembre e 1 gennaio

Italia zona rossa, scontro sul lockdown di Natale nel governo: stop il 24, 25, 26, 31 dicembre e 1 gennaio

di Alessandra Severini

Un po' zona rossa un po' arancione. È in questa altalena di restrizioni e allentamenti che gli italiani si apprestano a vivere il periodo natalizio. Alla fine di un lungo braccio di ferro fra rigoristi e aperturisti all'interno dell'esecutivo, la soluzione trovata sarebbe quella di un articolato compromesso, anche se la soluzione definitiva verrà presa solo oggi. Lockdown sì, ma dal 24 al 27 dicembre e poi di nuovo dal 31 dicembre al 3 gennaio. Otto giorni in tutto, in cui varrebbero le regole previste per le zone rosse, ovvero tutti a casa. Ci si potrà muovere solo per esigenze di lavoro, salute o necessità improrogabili, con autocertificazione. Chiusi tutti i negozi, compresi bar, ristoranti e pasticcerie.

Ammesso l'asporto e la consegna a domicilio. Passeggiate consentite solo in prossimità della propria abitazione, nel rispetto della distanza di almeno un metro da altre persone e con obbligo di utilizzo dei dispositivi di protezioni individuali. L'attività sportiva sarà possibile solo all'aperto e in forma individuale. Un'altra ipotesi poco più morbida è quella di lasciare almeno i negozi aperti nei giorni prefestivi: il 24, il 31 e il 2 gennaio.


Nel governo le trattative non si fermano. L'ala dei rigoristi, guidata dai ministri del Pd e di Leu avrebbe voluto un'Italia zona rossa sul modello tedesco per l'intero periodo dal 24 al 6 gennaio. Più cauto invece il premier Conte, sostenuto da Iv e M5s che vorrebbero limitare al massimo le restrizioni. Ma ci sono gli oltre 17mila contagi e i 680 morti di ieri a chiedere il pugno fermo. E il rischio elevato di una terza ondata che metterebbe ko il sistema sanitario. Divisi anche i governatori. I leghisti Zaia e Fedriga sostengono inizialmente la richiesta di tutta Italia zona rossa dalla Vigilia alla Befana. Posizione condivisa dai governatori di Lazio, Molise e Marche. Contrario invece Toti che vorrebbe per la sua regione restrizioni meno rigorose. Resta aperto ancora il nodo degli spostamenti fra piccoli Comuni: potrebbe essere adottata una deroga, ma molto ristretta.
Intanto per questo fine settimana è atteso un forte esodo di chi proverà a raggiungere familiari e parenti prima dell'entrata in vigore delle restrizioni e il Viminale sta preparando un piano di rafforzamento dei controlli. Saranno più serrati in stazioni, aeroporti, grandi arterie stradali ma anche nelle vie dello shopping, per evitare le scene già viste nei precedenti weekend.
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Ultimo aggiornamento: Giovedì 17 Dicembre 2020, 10:16
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