Palermo, bancomat fuori uso tutti in fila per andare in banca: «Altro che distanziamenti»

Palermo, bancomat fuori uso tutti in fila per andare in banca: «Altro che distanziamenti»

di Marco Esposito
Facile da dire, difficile da fare. Le sentiamo di continuo le "raccomandazioni" che vengono rivolte a noi cittadini dalle autorità, dai virologi, dai sindaci e dai Governatori per quel che concerne l'epidemia di Coronavirus. “Mantenete il distanziamento sociale”, non assembratevi, indossate le mascherine. Scaricate Immuni, se avete la febbre rimanete a casa, fatevi il tampone se avete incontrato o frequentato un positivo. Giusto, anzi giustissimo. 

Poi c'è la realtà. Con le sue difficoltà e le sue inefficienze. Esempio: a Palermo - vicino al mercato Ballarò ci sono tre bancomat all'aperto. Ma tutti e tre sono fuori servizio. Risultato? In 25 in fila, tutti belli vicino, per utilizzare l'unico bancomat funzionante all'interno di un istituto di credito. 

Altro esempio, documentato da Leggo. Nello staff del ristorante dello Chef Pino Cuttaia c'è una persona positiva. Lo Chef sceglie di chiudere subito il suo ristorante e si sottopone al primo tampone il cui risultato è negativo. Poi, una piccola odissea: il risultato del secondo tampone negativo tarda, non arriva. E il ristorante continua a rimanere chiuso. Dopo la nostra denuncia, finalmente - nella notte - arriva l'esito del tampone. 

Due piccoli esempi di come a volte, anche quando i cittadini sono impeccabili, c'è lo zampino dell'inefficienza, spesso della macchina dello stato, a far saltare tutto in aria. 

Se quindi i cittadini è giusto che non si accalchino, che non creiino assembramenti, magari mentre bevono fuori da un locale, sarebbe altrettanto giusto che le autorità, sia nazionali sia locali, vigilino affinché non ci siano ristoranti con tavolini troppo vicini, o vagoni della metropolitana troppo affollatti a causa dei ritardi accomulati dai treni.

Quel che è certo è che l'Italia che si impegna a seguire i comportamenti giusti, come nel caso dello Chef Pino Cuttaia, e degli altri cittadini che si comportano correttamente, non possono poi trovare sulla strada ostacoli o inefficienze che possano far pensare ad altri che essere stati "bravi cittadini" sia sia rivelato un clamoroso autogol
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 7 Ottobre 2020, 13:05
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