Un bimbo ogni 5,4 anziani, 2021 anno nero delle culle

Un bimbo ogni 5,4 anziani, 2021 anno nero delle culle

di Lorena Loiacono

Gli italiani stanno invecchiando. Le culle restano vuote e per ogni bambino ci sono sempre più nonni. è questo il quadro presentato ieri dai dati del Censimento permanente della popolazione, svolto nell’autunno del 2021. «È in atto il processo di invecchiamento della popolazione - ha spiegato il presidente dell’Istat Gian Carlo Blangiardo - inoltre continua progressivamente la diminuzione della popolazione».

VECCHIA ITALIA. Gli italiani sono 59.030.133, con il 51,2% di donne. In dieci anni l’età media si è alzata di ben tre anni. Vale a dire che dal 2011 al 2021 è aumentata da 43 a 46 anni. Una crescita che deriva dalla mancata nascita di bambini. Basti pensare che nel 2021 per ogni bambino si contano 5,4 anziani: meno di un bimbo ogni 5 anziani e sono tanti soprattutto se paragonati ai “nonni” del 2011 quando ce ne erano 3,8 per ogni bambino. Senza pensare a quel che accadeva invece nel 1951, quando per ogni bambino c’era addirittura meno di un anziano.

CULLE VUOTE. Il 2021 è stato l’anno nero per le nascite: i bambini nati sono stati appena 400.249, 1,1% in meno rispetto al 2020 e quasi il 31% in meno nel confronto con il 2008, anno di massimo relativo più recente delle nascite. Il calo delle nascite riguarda tutta Italia ma riporta dati più alti soprattutto al Sud dove il calo è stato del 2,7% mentre c’e un’unica eccezione nel Nord-est dove si registra un lieve incremento dello 0,1% sul 2020.

EFFETTO COVID. Il momento peggiore per la perdita delle nascite si è registrato a gennaio 2021 con un 13,2% in meno ed è evidente che si tratti di un effetto collaterale della pandemia: il crollo delle nascite tra dicembre 2020 e febbraio 2021 è da riferirsi infatti ai mancati concepimenti durante la prima ondata del covid. È aumentato anche il totale dei decessi: 701.346 nel 2021, con l’8,6% di decessi in più sulla media degli anni 2015-2019.

Calcolando il saldo naturale, pari alla perdita di 301mila residenti nel 2021 e 335mila nel 2020, il risultato è impressionante: in due anni di pandemia il deficit di «sostituzione naturale» è stato di 637mila persone.

POPOLAZIONE IN CALO. Gli italiani sono, quindi, sempre meno. Il 31 dicembre 2021 erano 59.030.133 i residenti, con un calo dello 0,3% rispetto al 2020: vale a dire 206.080 persone in meno sull’anno precedente. Il decremento interessa soprattutto il Centro Italia, che ha perso lo 0,5%, e l’Italia settentrionale con il calo dello 0,4%. In diminuzione anche gli stranieri: sono 5.030.716, quindi 141.178 in meno rispetto al 2020.

GRANDI CITTÀ PIÙ VUOTE. Roma è il Comune più grande con 2.749.031 residenti, mentre Morterone, in provincia di Lecco, è quello più piccolo con appena 31 abitanti. Il decremento della popolazione è basso nei comuni fino a 20mila persone, quindi nel 70% de totale, mentre si impenna in quelli con oltre 100mila abitanti. Su 7.904 comuni, solo 2.850 hanno registrato un incremento di popolazione sull’anno precedente.


Ultimo aggiornamento: Venerdì 23 Dicembre 2022, 13:41
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