Ischia, Atlantide svelata dal sisma: riemerge l'antica Aenaria
di Paola Perez
Ripartire da qui, da questa grande bellezza sommersa. È la sfida che vuole lanciare Ischia per tirarsi su dallo sfascio del sisma estivo, due morti sotto le macerie di strutture deboli come fogli di carta, e convincere i turisti che qui vale la pena di tornare, senza nessuna paura che non faccia parte della normale convivenza con la Natura, matrigna o madre che sia. Ripartire da Aenaria: l'idea è di Aigae (l'associazione italiana guide ambientali escursionistiche), che dal 9 al 13 ottobre propone un press tour tra le meraviglie archeologiche subacquee nelle quattro aree marina protette della Campania. In questo percorso Ischia sarà il pezzo forte, probabilmente quello meno conosciuto al grande pubblico ma in questo momento quello strategicamente più importante. Le altre tappe saranno la villa romana di Licosa nel Cilento, Villa Pausilypon alla Gaiola, il parco archeologico di Baia con il ninfeo di Claudio e il porto Giulio, i fondali di Punta Campanella con una ricca popolazione di animali e piante, oltre alla celebre Madonnina dei Sub il cui culto venne «battezzato» nel 74 da Enco Maiorca.
«Con questo tour - racconta Antonino Miccio, direttore delle aree marine protette Punta Campanella e Regno di Nettuno - vedremo uno dei più grandi patrimoni di biodiversità d'Europa e un eccezionale patrimonio archeologico sommerso». I giornalisti - che si attendono numerosi dall'Italia e dall'estero, in particolare dalla Germania, storicamente legata da un affettuoso sentimento all'isola verde - potranno scoprire tante meraviglie con una barca a fondo trasparente, esposizioni multimediali e conferenze con gli esperti. Ai più sportivi verrà offerta anche la possibilità di «toccare con mano» i reperti, scattare foto e realizzare riprese in snorkeling o immersione con guida specializzata. Per il futuro si pensa pure all'allestimento di percorsi dedicati ai sub nei cantieri di scavo. E l'obiettivo, spiegano gli organizzatori, è questo: far confluire tutto in un album di belle cose che gli operatori dell'informazione prima e i turisti poi possano mostrare una volta tornati nelle loro città. Non a caso, l'iniziativa viene proposta con lo slogan «Rilancio dopo il terremoto». Perché è anche grazie al terremoto - quello di un lontano passato, per fortuna - che riusciamo ancora a trovare i segni della nostra storia.
Ultimo aggiornamento: Martedì 26 Settembre 2017, 09:57
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