Iqos 3 Duo, il device di Philip Morris sempre più veloce e potente. E l'Ad Hannappel rilancia la sfida: «Vogliamo un mondo senza fumo»

Iqos 3 Duo, il device di Philip Morris sempre più veloce e potente. E l'Ad Hannappel rilancia la sfida: «Vogliamo un mondo senza fumo»
La sfida dell'innovazione non si ferma in casa Philip Morris. A Milano, infatti, mercoledì è stata presentata l'ultima evoluzione di Iqos, il device del più importante brand legato al mondo del tabacco: Iqos 3 Duo. La conferenza stampa di presentazione si è svolta nell'embassy meneghina, dove già in passato Philip Morris aveva svelato alcune evoluzione del device che permette di fumare tabacco, riscaldandolo, ma senza bruciarlo. 

Il nuovo Iqos 3 Duo è più potente, più veloce nella ricarica, permette di abbreviare i tempi di utilizzo per il consumatore. I miglioramenti apportati - si sottolinea all'unisono in casa Philip Morris - nascono dal dialogo costante con i consumatori di Iqos, cercando di prestare la massima attenzione ai loro consigli e alle loro indicazioni. 
 
La sfida di Philip Morris, comunque, rimane quella dichiarata dal primo momento in cui Iqos è stato presentato. Ed è una sfida complessa: «Un mondo senza fumo». L'obiettivo, difficilissimo: convincere milioni di fumatori adulti a lasciare le sigarette tradizionali, preferendo i prodotti a tabacco riscaldato. La chiave per fare tutto è appunto Iqos, gli strumenti per riuscire nella mission impossible sono «innovazione», «tecnologia», «investimenti» e «attenzione e ascolto del cliente». 

Alla presentazione di Iqos 3 Duo a fare gli onori di casa è statao il neo amministratore delegato di Philip Morris Italia Marco Hannappel. «La nostra visione - ha detto aprendo la presentazione del nuovo device - è quella di un futuro senza fumo, cosa che significa convertire milioni di fumatori adulti nel mondo a passare a prodotti che siano un’alternativa valida alle loro abitudini».



Hannappel ha voluto subito mettere in chiaro, visto che la sigaretta elettronica è al centro di molti casi di cronaca legati alla salute del consumatore, soprattutto oltreoceano, che Iqos non è una sigaretta elettronica. Un fatto molto evidente a chi conosce e usa Iqos, ma che nella percezione dei lettori o dei semplici cittadini potrebbe non essere altrettanto chiara: «Sento la responsabilità di chiarire quanto sta accadendo in Usa. Iqos è un prodotto completamente diverso da quelli oggetto degli ultimi fatti di cronaca che vedete sui giornali - ha specificato l'Ad di Philip Morris Italia - Questo è un prodotto a tabacco riscaldato, autorizzato da FDA, mentre qui si parla di prodotti aperti, e che sono stati utilizzati con liquidi comprati nel mercato illegale».

La lancio di Iqos 3 Duo è stata anche l'occasione per presentare alla stampa Stefano Volpetti il nuovo Chief Consumer Officer di Philip Morris International. Volpetti, che è nato e ha studiato a Roma, ha ribadito il nucleo della sfida del colosso del tabacco: convertire quanti più fumatori adulti possibile, riuscendo a convincerli a lasciare le sigarette tradizionali in favore di Iqos e dei prodotti a tabacco riscaldato: «I prodotti senza fumo sono una scelta migliore rispetto alle sigarette. Per convertire queste persone - ha spiegato Volpetti - è importante lavorare sulla esperienza dell'utilizzatore. Abbiamo molti feedback da chi utilizza Iqos. Mettiamo il consumatore al centro della nostra azienda. Iqos 3 duo infatti ha alcune caratteristiche richieste dai 12 milioni di utilizzatori delle precedenti versioni del nostro device. Posso dire senza dubbi che è il migliore di sempre».

Volpetti, che si dice entusiasta di quello che vede ogni giorno in azienda, ritiene fondamentale l'apporto di Iqos non solo per Philip Morris, ma per le possibilità che un mondo senza sigarette tradizionali può offrire: «La nostra missione - spiega - è quella di aiutare i fumatori a passare a prodotti senza fumo; ed è una missione importantissima, perché abbiamo la possibilità di cambiare il futuro della sanità pubblica. Noi siamo completamente focolizzati sul fumatore che conosciamo meglio di ogni altra azienda. Sviluppiamo prodotti che abbiano appeal tra i fumatori, che altrimenti continuerebbero a fumare sigarette tradizionali. Quando un fumatore adulto sceglie Iqos noi lo seguiamo per portarlo ad una conversione completa. Su circa 12 milioni di utilizzatori di Iqos 8 milioni hanno abbandonato completamente le sigarette, ma da convertire ce ne sono un miliardo circa».



Hannappel e Gianluca Bellavista, direttore delle relazioni esterne di Philip Morris Italia, hanno ricordato un altro grande successo di Iqos: il via libera della Food and Drug Administration alla vendita di Iqos negli Stati Uniti: «La FDA - ha raccontato Bellavista - ci ha studiato per due anni. Ma alla fine ha permesso ad Iqos di entrare nel mercato statunitense, valutandolo come “strumento adeguato alla tutela della salute pubblica". E' stato un processo molto lungo. Stiamo dando a tutti gli enti i nostri studi: in Inghilterra, Olanda, Germania».
  
Marco Hannappel ha ricordato come questa grande sfida, che passa soprattutto attraverso l'innovazione, abbia in Italia uno dei suoi snodi fondamentali. A Bologna, precisamente a Crespellano, infatti, c'è la fabrica che produce gli stick necessari per utilizzare Iqos. Un impianto molto avanzato tecnologicamente, che è figlio anche di un grande investimento fatto in Italia dalla multinazionale del tabacco. «Solo per la nostra fabbrica di Crespellano - ricorda Hannappel che ha milleseicento dipendenti, abbiamo investito oltre un miliardo. Le persone coinvolte nell'indotto sono oltre diecimila. Nella parte coltivazione noi abbiamo investito negli anni oltre due miliardi, senza contare gli investimenti costanti come ad esempio sulla parte tabacchicola dove noi acquistiamo di 500milioni di euro di tabacco in Italia».  



Philip Morris, con Gianluca Bellavista, Direttore Relazioni esterne Philip Morris Italia, ammette in trasparenza che anche Iqos non è un prodotto privo di rischi, ribadebdo che la scelta di non fumare è la migliore possibile. Ma sottolinea come Iqos possa essere un alternativa migliore per tutti quei fumatori - che definiremmo incalliti - che non riescono a smettere ai quali è necessario - doveroso dice Bellavista - fare sapere dell'esistenza di Iqos. 

A questa propostio l'Ad di Philip Morris Italia precisa che l'azienda non intende avvalersi di una comunicazione "old style" che prevede di "martellare" gli utenti in maniera indefinita, ma che Pm ha scelto invece di investire sulla propria filiera di retail: dalle tabbaccherie alle Embassy. «Non possiamo fare una comunicazione vecchio stile non solo perché non è permessa, ma anche perché non funzionerebbe. Noi preferiamo puntare su una scelta consapevole da parte del fumatore. Noi puntiamo e cerchiamo un rapporto con il consumatore che sia chiaramente identificato come adulto e fumatore. Facciamo una comunicazione one to one, che punti sulla nostra rete sul territorio: abbiamo tre embassy, tante boutique nelle città più importanti d'Italia e le tabaccherie». 
 
Ultimo aggiornamento: Giovedì 24 Ottobre 2019, 22:10
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