Il preside: «Aprire le scuole a settembre? Con queste regole servono 800mila prof in più»

Il preside: «Aprire le scuole a settembre? Con queste regole servono 800mila prof in più»

di Lorena Loiacono
Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale dei presidi, a settembre come si tornerà a scuola?
«Sappiamo solo di dover assicurare il distanziamento e le misure di igiene, ma non ci sono indicazioni sul livello del servizio scolastico: se dobbiamo garantire il 50% delle ore va bene, se la percentuale deve essere più alta allora servono investimenti e risorse umane».
Perché il 50%?
«Con gli spazi e i docenti che abbiamo oggi, non possiamo rispettare il distanziamento, Dobbiamo dimezzare le classi, il conto è presto fatto».
Per le classi pollaio?
«Sì ma non solo, anche le classi da 25 studenti vanno divise in due classi da 12 e 13».
Le scuole possono usare nuovi spazi come teatri o oratori.
«Se anche dovessi disporre di un oratorio, ci metto qualche classe usando i divisori. Ma le scuole hanno mille alunni, posso metterne 500 in un oratorio? Organizzare il rientro a scuola non è come riaprire i ristoranti».
Perché?
«Sento lamentele perché le scuole restano chiuse mentre riaprono bar, ristoranti e parrucchieri. Ma sono paragoni impropri. Nei negozi o nei bar le persone fanno la fila fuori. A scuola devi far entrare tutti, non solo i primi che arrivano. La scuola è un luogo di assembramento, coinvolge 30milioni di famiglie. Ma, se anche trovassimo gli spazi, dovremmo comunque avere il doppio dei docenti attuali».
Quanti?
«Altri 800mila. È una misura iperbolica, impensabile».
Come vede il futuro?
«Spero che per settembre il virus sia stato sconfitto: l’unica soluzione.
E spero anche che domani qualcuno si ricordi di destinare fondi alla scuola pubblica. Anche per costruire nuovi edifici scolastici: le strutture moderne sarebbero state molto più flessibili in questa occasione».

Ultimo aggiornamento: Venerdì 5 Giugno 2020, 08:17
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