Insulti a Mattarella, Francesca Totolo si sfoga: «Altro che Fedez, censura è contro di me»

Insulti a Mattarella, Francesca Totolo si sfoga: «Altro che Fedez, censura è contro di me»

«Mi accusano di tweet con commenti ingiuriosi contro Mattarella, non so ancora quali, perché non sono citati. Ma io sono sicura, so quello che ho scritto e non sono una pazza. Certo se pure chiedere elezioni democratiche è vilipendio....». Parla così all'Adnkronos Francesca Totolo, influencer, scrittrice e giornalista «non allineata» (collabora con la rivista sovranista il Primato nazionale) che è finita tra i perquisiti nell'indagine per minacce a offese al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che conta undici indagati. 

Leggi anche > Tra gli indagati due giornalisti e un prof universitario. «Legami con estrema destra»

Totolo non ha remore a parlare di 'avvertimenti' e censure nei confronti di chi non si conforma alla cultura mainstream. «Si è parlato tanto di Fedez, ma Fedez non è stato censurato, ha potuto dire quello che voleva, prima sul palco poi sui social. Il caso è stato strumentalizzato dalla politica per alzare il tono sul ddl Zan». La censura piuttosto, sottolinea, «è quella fatta in questa situazione contro di me e Gervasoni» (Marco Gervasoni, professore universitario perquisito nella stessa inchiesta, ndr).

Secondo Totolo, infatti, «da diverso tempo una determinata area è colpita da questi che io chiamo 'moniti'. È una sorta di 'avvertimento' agli intellettuali, agli scrittori, ai giornalisti non allineati a fare attenzione.

Io faccio inchieste che per la maggior parte riguardano l'immigrazione, non mi occupo di politica. Ho fatto un inchiesta anche sul pm che ha firmato il decreto di perquisizione. Questi 'moniti' ci dicono che ci sono situazioni che per prudenza non si dovrebbero toccare, ma per me l'informazione è non avere censure e anche andare a toccare tasti che gli altri non toccano» o, avverte, «è la morte del giornalismo».

Raccontando della perquisizione di ieri, Totolo spiega: «Mi hanno bloccato l'account twitter e hanno eseguito la perquisizione sui device elettronici, hanno fatto le copie del pc e del telefono, che sono già tornati in mio possesso: non so davvero cosa il pm possa pensare di trovare visto che tutto ciò che faccio è pubblico: io scrivo articoli, pubblico libri, faccio tweet, non mi nascondo. Ci metto la faccia, sempre, mentre chi vuole fare 'eversione' non lo fa certo pubblicamente ma in maniera anonima e non in pubblica piazza. D'altra parte, la procura mi contesta la pubblicazione di tweet sul profilo francescatotolo, quindi 'firmati'». «Molte testate hanno riportato il mio nome, trattandomi come se fossi stata condannata in terzo grado di giudizio - denuncia poi Totolo -, ed è vergognoso che sia stato fatto uscire solo il mio nome e quello del professore Marco Gervasoni. Sono una cittadina italiana come gli altri nove indagati».


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 12 Maggio 2021, 14:15
© RIPRODUZIONE RISERVATA