Influenza e Covid, il mix letale manda in tilt i pronto soccorso. De Iaco: «La situazione è drammatica»

Per il presidente della Società italiana di Medicina di Emergenza e Urgenza, la situazione è drammatica in tutta Italia e il rischio di collasso nei pronto soccorso è elevatissimo

Influenza e Covid, il mix letale manda in tilt i pronto soccorso. De Iaco: «La situazione è drammatica»

di Niccolò Dainelli

Il boom dell'influenza e il contemporaneo aumento dei contagi da Covid allarma i pronto soccorso italiani. A lanciare il monito Fabio De Iaco, presidente della Società italiana di Medicina di Emergenza e Urgenza (Simeu) che spiega come questo mix di virus stia mettendo a dura prova gli ospedali

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Criticità diffuse

 

De Iaco all'Ansa spiega come le criticità non siano più localizzate, ma diffuse anche in Regioni considerate virtuose. «Gli accessi si sono intensificati di circa il 50% rispetto a quanto vedevamo a settembre», spiega preoccupato. Un’influenza, quella che stiamo vedendo quest’anno, non solo molto più virulenta, ma arrivata addirittura in anticipo di un mese rispetto gli scorsi anni. «Le difficoltà non possono che peggiorare nelle prossime settimane. Ci aspettiamo il picco durante le feste, quando avremo più pazienti anziani, ma anche più colleghi ammalati e quindi la necessità di coprire più turni con lo stesso personale, già ora scarsissimo».

Situazione drammatica 

La situazione, precisa, «è drammatica un pò ovunque non più localizzabile solo in regioni come Lazio, Sardegna, Piemonte, Campania, Lombardia, ma anche in Veneto, Emilia Romagna Toscana o Friuli Venezia Giulia», spiega De Iaco. Per l'influenza, l'ondata è iniziata circa 3 settimane fa: «hanno cominciato ad arrivare in pronto soccorso prima i bambini, ma ora si sta alzando l'età, che aumenterà durante le feste, tradizionale momento di scambio di virus tra generazioni. Rispetto al normale andamento delle epidemie da virus influenzali, vediamo numeri che pre pandemia si raggiungevano a metà gennaio». A questo si aggiunge l'aumento della circolazione del Coronavirus, che va ben oltre i numeri ufficiali certificati dalla positività al tampone. «Molti arrivano con sintomi influenzali in pronto soccorso e scopriamo che è Covid-19 solo al momento del tampone. D'altronde, i sintomi oggi sono indistinguibili. E per i positivi abbiamo difficoltà a trovare spazi e personale per l'isolamento».

Problema spazi

Il problema «spazi», infatti, resta un nodo irrisolto insieme a quello del personale. «A causa della carenza di posti in ospedale e della debolezza dell'assistenza sul territorio, i pazienti in attesa di ricovero bloccati in pronto soccorso crescono giorno per giorno. In molti casi abbiamo fino a 30-40-50 persone che aspettano, in pratica dei 'reparti fantasma'. Questo comporta ambulanze ferme perché non possono caricare barelle, ma anche personale stanco oltre l'esaurimento e pazienti esasperati». Di fatto, «non è più un'emergenza perché è tutto atteso ma non si fa nulla per evitarlo. Assistiamo a un collasso drammatico che denunciamo da tempo - conclude De Iaco - è incredibile la mancanza di provvedimenti».


Ultimo aggiornamento: Sabato 18 Marzo 2023, 20:37
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