Primo provvedimento nei confronti di un infermiere che si è rifiutato di vaccinarsi contro il Covid. È accaduto a Brindisi, dove l'Asl ha sospeso il dipendente togliendogli lo stipendio. Gli avvocati dell’infermiere hanno annunciato il ricorso specificando che la mancata vaccinazione è dovuta a una patologia del diretto interessato e sottolineando che durante la pandemia ha lavorato incessantemente anche senza dispositivi di protezione nella prima fase.
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«In relazione al caso dell’operatore sanitario, della ASL di Brindisi, sospeso dal lavoro il 18 maggio senza retribuzione, a causa della mancata vaccinazione contro il Covid-19, gli Avvocati Marcello Apollonio e Maria D’Oria, comunicano di aver inviato, come richiesto, il certificato del medico di base unitamente a documentazione clinica comprovante la grave patologia che affligge il nostro Assistito. La risposta di Asl Brindisi nella persona del Dott.
«Non può non stigmatizzarsi - continuano gli avvocati - il comportamento della Asl di Brindisi per le gravissime violazioni della privacy e dei diritti dei lavoratori, che hanno subito ferie forzate ingiustamente, e sono stati messi letteralmente sul banco degli imputati sol per aver chiesto di esercitare un loro diritto. Per tali violazioni gli operatori sanitari faranno valere i loro diritti nelle opportune sedi. Non è irrilevante, inoltre, sottolineare il tentativo di gogna mediatica a cui si vorrebbe venissero sottoposti i lavoratori colpiti da provvedimenti ingiusti e illegittimi nonostante fosse in corso un’interlocuzione tra la loro difesa e l’Azienda».
Ultimo aggiornamento: Domenica 23 Maggio 2021, 13:18
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