Infarto, per le donne il rischio morte è più che doppio rispetto agli uomini

«Le donne hanno bisogno di un monitoraggio regolare dopo l'evento cardiaco, con un controllo rigoroso della pressione, dei livelli di colesterolo e del diabete, e di riabilitazione cardiaca»

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di Redazione web

Le probabilità di morire dopo un infarto sono doppie per le donne rispetto a quelle degli uomini, ed è per qesto che hanno bisogno di un monitoraggio continuo e regolare dopoo l'evento. Lo ha dimostrato una ricerca presentata oggi all'Heart Failure 2023, congresso della Società Europea di Cardiologia (Esc). Lo studio è stato condotto da Mariana Martinho dell'Hospital Garcia de Orta di Almada, in Portogallo. «Le donne hanno bisogno di un monitoraggio regolare dopo l'evento cardiaco, con un controllo rigoroso della pressione, dei livelli di colesterolo e del diabete, e di riabilitazione cardiaca», si spiega.

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Donne e infarto, rischio doppio

Lo studio ha confrontato gli esiti a breve e a lungo termine dopo un grave infarto nelle donne e negli uomini, prima e dopo la menopausa. Gli esiti avversi sono stati definiti come mortalità a 30 giorni, mortalità a cinque anni ed eventi cardiovascolari avversi maggiori a cinque anni (ad esempio reinfarto, ricovero per insufficienza cardiaca e ictus ischemico).

Lo studio ha incluso 884 pazienti. L'età media era di 62 anni e il 27% erano donne. Le donne erano più anziane degli uomini (età media 67 anni contro 60) e presentavano tassi più elevati di ipertensione, diabete e ictus pregresso. Gli uomini avevano maggiori probabilità di essere fumatori e di avere una malattia coronarica. È emerso che le donne di età pari o inferiore a 55 anni avevano un ritardo di trattamento significativamente più lungo dopo l'arrivo in ospedale rispetto ai loro coetanei maschi (95 contro 80 minuti).

Le conclusioni

I ricercatori hanno confrontato il rischio di esiti avversi tra donne e uomini: a 30 giorni, l'11,8% delle donne era morto rispetto al 4,6% degli uomini, una mortalità più che doppia. A cinque anni, quasi un terzo delle donne (32,1%) è morto rispetto al 16,9% degli uomini. Più di un terzo delle donne (34,2%) è andato incontro a eventi gravi entro cinque anni, rispetto al 19,8% degli uomini. «Le donne - spiega Martinho - avevano una probabilità da due a tre volte superiore di esiti avversi rispetto agli uomini nel breve e nel lungo termine, anche quando avevano ricevuto il trattamento negli stessi tempi degli uomini».


Ultimo aggiornamento: Lunedì 22 Maggio 2023, 14:00
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