Incidente sulla provinciale definita la "strada della morte": due vittime e sei feriti

Le vittime hanno 20 e 30 anni. I feriti trasportati all'ospedale Bonomo. L'associazione: "Tratto di strada mai messo in sicurezza"

Ancora un incidente sulla provinciale definita la "strada della morte": due vittime e sei feriti

di Redazione web

Incidente stradale sulla provinciale che collega Andria a Trani.  È di due morti e sei feriti il bilancio di un tremendo schianto avvenuto la scorsa notte: tre le auto coinvolte - una Fiat Punto, una Opel e una Kia Sportage - che per cause ancora da stabilire si sono scontrate. Drammatico il bilancio: due morti e sei feriti.

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Le vittime e i feriti

Sono Alessio Beneloucif di 30 anni e Giuseppe Matera di 22, entrambi di Andria, le vittime dell’incidente stradale avvenuto intorno alle 4 del mattino di oggi sulla provinciale 130. Altre sette persone sono rimaste ferite e sono tutte ricoverate in prognosi riservata. Si tratta di una 20enne che, dopo essere stata trasportato all’ospedale “Dimiccoli” di Barletta è stata trasferita nel reparto di chirurgia toracica del policlinico Riuniti di Foggia per un trauma toracico; una 22enne che ha riportato un trauma toracico e la dissezione della aorta che da Barletta sarà trasferita al Policlinico di Bari dopo che i medici l’avranno stabilizzata; una 21enne con trauma cranico che è adesso nel reparto di Neurochirurgia dell’ospedale “Bonomo” di Andria come un 21enne che si trova in osservazione al pronto soccorso per le diverse fratture riportate tra cui una importante al bacino.

Nell’ospedale andriese è ricoverato anche un altro dei feriti privo di documenti e che si trova in rianimazione con trauma cranico e toracico. All’ospedale “Vittorio Emanuele II” di Bisceglie invece è stato portato dal 118 un 22enne per una emorragia cerebrale ma le sue condizioni hanno spinto i medici a trasferirlo in neurochirurgia ad Andria, ospedale in cui si trova in osservazione anche un 18enne per traumi alla testa.

 

La ricostruzione

Secondo quanto emerge dai primi rilievi effettuati dagli agenti della polizia di Stato, una delle auto – la Opel – avrebbe effettuato un sorpasso azzardato sfiorando la vettura che proveniva dal senso di marcia opposto che sarebbe finita fuori strada.

L’altra macchina – la Punto – sarebbe stata travolta in pieno tanto che nell’impatto è rimasta completamente schiacciata. Alcuni dei giovani rimasti coinvolti nell’incidente rientrava da una serata trascorsa in una discoteca di Bisceglie. 

La "strada della morte"

Si tratta dell'ennesimo incidente che avviene su quel tratto di strada. Impossibile dimenticare la strage di 33 anni fa quando in un incidente morirono otto giovani. Era gennaio del 1990 ed esattamente su quel tratto stradale si fece la conta delle vittime. 

«L’incidente mortale di oggi riporta alla mente alla strage di 33 anni fa con otto vittime. Esattamente a gennaio del 1990 su quello stesso tratto stradale otto giovani perdevano la vita in un altro gravissimo incidente stradale, dal quale poi nacque l’esigenza di mettere in sicurezza quella provinciale. Un dolore che si ripete a distanza di 33 anni su un tratto stradale mai messo in sicurezza», dichiara Savino Montaruli, presidente dell’associazione “Io Ci Sono!” di Andria che ha più volte denunciato la pericolosità del tratto stradale su cui si è verificato un incidente oggi in cui due persone sono morte e altre sette sono rimaste ferite.

«Siamo convinti che l’intera strada provinciale Andria-Trani non sia in sicurezza e che alcuni presidi di sicurezza siano stati ripristinati solo dopo le denunce ed i morti registrati recentemente su quella maledetta strada – continua Montaruli - Torniamo a chiedere alla procura di Trani una relazione sull’intera strada provinciale che continua a far registrare incidenti a ripetizione mettendo a rischio la vita di tantissimi giovani che continuamente abbandonano la città di Andria per recarsi nelle vicine città di Trani, di Bisceglie e di altre alla ricerca di quel sano divertimento che Andria non offre, spingendo centinaia di giovani a percorrere quelle strade pericolose alla ricerca di ciò che viene negato nella loro città».

Quanto accaduto dovrebbe «indurre le autorità sempre pronte a inaugurare spesso il nulla,  prendere coscienza del loro fallimento e ad agire per evitare che si ripetano queste folli stragi che addolorano la comunità cittadina», prosegue Montaruli che manifesta alle »famiglie delle vittime cordoglio vicinanza».


Ultimo aggiornamento: Domenica 8 Gennaio 2023, 12:06
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