Incidente Corso Francia, Costanza Crescimbeni: «Noi genitori condannati all'incubo della telefonata»
di Costanza Crescimbeni
La telefonata nel cuore della notte. L'incubo di qualsiasi genitore quando i figli escono, l'incapacità di prender sonno finché non senti la chiave girare nella porta. Sfida, incoscienza, leggerezza, fatalità: parole che accompagnano l'esistenza dei nostri figli adolescenti. Loro da una parte, noi dall'altra a ripetere in loop: stai attento, non bere, non correre, non usare il telefonino alla guida, non è videogioco. Non fanno quello che sanno, ha scritto Famiglia Cristiana. Non fanno ciò che raccomandiamo loro ogni giorno. Ma del resto che adolescenza sarebbe senza la trasgressione. Scialla, mamma: quanti WhatsApp simili conserviamo mentre oscilliamo tra il proibire o l'avere fiducia. Non esiste la formula magica: solo l'esperienza insegna. Sbagliando si impara, sperando che lo sbaglio non sia irreparabile. Questo vale per i ragazzi e per noi genitori che abbiamo l'obbligo di tenere sempre vivo il canale di comunicazione. Con la speranza che quello striscione a Corso Francia faccia davvero riflettere i nostri figli.
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Ultimo aggiornamento: Martedì 7 Gennaio 2020, 10:43
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