Incendi in Piemonte e Lombardia: fuoco vicino alle case, centinaia di evacuati in Valsusa

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Il Piemonte continua a bruciare. Ci sono boschi e montagne in fiamme dal Cuneese al Canavese e qualche focolaio impegna squadre di intervento anche a Sordevolo, sopra Biella, dove i carabinieri hanno fermato un sospetto piromane. Nel primo pomeriggio il Corpo dei vigili del fuoco aveva conteggiato undici roghi di grande portata. E ancora si continua in Lombardia, nel Comasco, in provincia di Sondrio e nel Bresciano. In Valle di Susa gli incendi infuriano da otto giorni e gli sfollati, da oggi, cominciano a contarsi nell'ordine dei trecento. Nella notte il vento ha riattizzato focolai che a Mompantero sembravano sotto controllo.

Otto vigili del fuoco hanno fatto ricorso a cure mediche oggi in ospedale a Susa dopo essere rimasti intossicati dal fumo degli incendi mentre operavano nella zona di Mompantero. Le loro condizioni non preoccupano i sanitari. Gli operatori, secondo quanto viene riferito dal Comando, sarebbero stati sottoposti a ossigeno-terapia

Otto le frazioni evacuate. Le fiamme hanno cominciato a lambire i dintorni di Susa, dove una casa di riposo con 185 anziani è stata sgomberata: cinque ospiti sono stati sistemati in ospedale, altri sono andati in alberghi e comunità religiose. In città è sorto un centro di accoglienza per duecento persone, mentre un tratto dell'autostrada del Frejus è stato chiuso. In mattinata si sono avvertite due esplosioni, riconducibili probabilmente a ordigni bellici rimasti conficcati per decenni nel terreno. Da Sparone, nel Canavese, una delle località in cui la situazione è più critica, il presidente della Regione, Sergio Chiamparino, fa sapere che «il ministro Minniti ci ha garantito che tutti i Canadair operativi sono impegnati per il Piemonte».

Due sono arrivati dalla Croazia. Ma può capitare che i voli siano impossibili o del tutto inutili per le spesse coltri di fumo o le violente raffiche di vento, capaci di spostare i getti d'acqua a chilometri dall'obiettivo. Da giorni Torino abbina l'emergenza smog a caligine e odore di bruciato. Oggi la Maratona cittadina si è corsa ugualmente: ha vinto l'italiano Giacobazzi. A mancare sono stati gli spettatori, che hanno preferito disertare l'appuntamento all'aperto. «Abbiamo bisogno di aiuto, abbiamo bisogno che giornali e tv diano notizie su di noi perché qui la situazione è grave», dice Maria Grazia, una donna che a Meana di Susa respira fumo e vede il cielo rosso e nero. Preoccupazioni e apprensione si mescolano alle proteste: corre voce che ci siano volontari fermi ad Alessandria e Briancon per complicazioni burocratiche, si sente il rombo di un Canadair ma il velivolo è diretto verso un'altra vallata, a Cumiana.

«È un inferno» dice Massimo B., di professione avvocato, mentre contempla le fiamme che crepitano attorno a Mompantero e minacciano di dilagare dentro Susa.
Frazioni evacuate anche in Valle Stura di Demonte, nel Cuneese, dove oggi è salito in visita Alberto Valmaggia, assessore regionale alla montagna. L'incendio viene contenuto con il supporto di tre elicotteri. Il valico internazionale della Maddalena è stato chiuso ai mezzi pesanti a causa della caduta di massi. In Val Varaita le fiamme hanno devastato un bosco di larici nelle vicinanze della diga di Pontechianale. Per raggiungere il tratto interessato i vigili del fuoco hanno dovuto aprirsi una strada da terra. «Mancano i mezzi aerei - commenta il sindaco di Casteldelfino, Alberto Anello - ma comprendiamo la situazione di emergenza del Piemonte».

Ultimo aggiornamento: Lunedì 30 Ottobre 2017, 09:09
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