In fuga dalla guerra, a Roma una classe di bimbi ucraini: «Insegniamo loro l'italiano per integrarli»

In fuga dalla guerra, a Roma una classe di bimbi ucraini: «Insegniamo loro l'italiano per integrarli»

di Paolo Travisi

Oltre 91 mila profughi ucraini sono arrivati in Italia dall'inizio della guerra, la metà sono donne, quasi 34 mila bambini. Di fronte a questi numeri, accogliere 15 bimbi in un asilo di Roma, può sembrare poca cosa, ma restituire normalità e giochi, a chi non può comprendere gli orrori dell'uomo, nasconde un enorme sforzo di solidarietà e il cuore di un intero quartiere.
A Monteverde nuovo, l'Istituto Scuola San Giuseppe Casaletto, si è mobilitato appena scoppiato il conflitto. «Abbiamo raccolto beni di prima necessità per portarli alla chiesa ucraina di Santa Sofia e si sono offerti volontari i ragazzi del nostro liceo, ma rispetto alla gravità della situazione, ci sembrava poco, così abbiamo pensato di offrire ospitalità ai bambini», racconta la preside Emanuela Corrao.
Nella scuola, già da anni, c'erano un'operatrice ed una psicologa originarie dell'Ucraina, un gancio fondamentale per parlare con i piccoli e le loro mamme. «Siamo riusciti a formare un gruppo di 15 bambini, dai 2 ai 5 anni, a cui abbiamo dedicato un'aula della scuola per l'infanzia, ma vicina a quella dei bimbi italiani, perché anche se non parlano la nostra lingua, per noi era fondamentale la socializzazione e l'integrazione», aggiunge Barbara Subrizi, direttrice dell'Istituto Scuola San Giuseppe Casaletto. Siccome la solidarietà è contagiosa, insieme alla scuola si sono mossi i genitori portando giochi e materiale didattico, associazioni di spettacoli ed intrattenimento, catering che hanno donato i pasti. «Ora stiamo insegnando loro l'italiano per inserirli nelle nostre classi, dal prossimo settembre», spiega ancora Corrao.
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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 20 Aprile 2022, 09:39
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