In crisi per il Covid, ristoratore si suicida: «Temeva un nuovo lockdown». Firenze sotto choc

In crisi per il Covid, ristoratore si suicida: «Temeva un nuovo lockdown». Città sotto choc
Firenze sotto choc per il suicidio di un ristoratore di 44 anni, Luca Vanni, che si è tolto la vita sabato scorso: rimasto solo nel suo ristorante, ha compiuto l'estremo gesto tra il turno del pranzo e quello della cena. L'imprenditore era in ansia per il mutuo del suo locale, nella zona di piazza Santa Croce, che aveva comprato poco prima della pandemia: tra qualche giorno sarebbero ripartite le rate del mutuo, ma i suoi incassi erano diminuiti a causa della crisi Covid.

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Il suicidio ha sconvolto i commercianti del centro storico di Firenze. A ritrovare il cadavere sono stati i dipendenti. Sul posto è intervenuta una volante della polizia, che ha potuto soltanto constatare il decesso. «In questo periodo stava lavorando poco, come tutti noi - ha detto un collega ristoratore che ha parlato con la famiglia secondo quanto riferito dalla 'Nazione' - Temeva di non riuscire più a pagare, di aver fatto dei sacrifici inutilmente».

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IL FRATELLO: TORMENTATO DAL FUTURO, NON DAI DEBITI «Il problema non era pagare i debiti perché quando uno fa un investimento e cerca di ampliare l'azienda e di stare meglio non è questo il problema. Il problema è l'incertezza del futuro: non davano la certezza, si parlava di una nuova chiusura, di un nuovo lockdown, è questo che ha reso la persona fragile, mio fratello fragile», le parole di Marco Vanni, fratello del ristoratore Luca, trovato morto a Firenze, ai microfoni dell'emittente Italia 7.

«L'azienda era sanissima, un mese e mezzo prima del lockdown era stato acquistato il fondo da mio fratello con un leasing aziendale - ha detto -. Ma poi il problema è stato l'incertezza del futuro, l'azienda c'è dal 1987, da 40 anni si era abituati a pagare tutti, a pagare i debiti, ad essere regolari, ma se poi ti dicono 'chiudete, prendete un prestito e cavatevela da soli', bene questa cosa ha tormentato, reso fragile una persona che non è abituata a fare debiti». 

IL SINDACO VISITA LA FAMIGLIA «Sono sgomento e addolorato per la scomparsa di un nostro concittadino, che a 44 anni si è tolto la vita. Ora più che mai dobbiamo essere uniti e solidali, vicini ai lavoratori e agli imprenditori della nostra comunità. È il momento del silenzio, del raccoglimento. Alla famiglia, ai colleghi e agli amici di Luca va il cordoglio più sincero mio e di tutta l'amministrazione comunale», afferma il sindaco di Firenze, Dario Nardella, su Facebook. 

Il sindaco, insieme all'assessore allo sviluppo economico, Federico Gianassi, ha fatto visita a un familiare del defunto, il fratello, per portare la vicinanza dell'amministrazione. «In questo momento vogliamo ribadire la volontà di stare vicini - sostiene il sindaco - a chi si sente solo e fragile in una fase economicamente e socialmente molto delicato e piena di incertezze. È la solitudine la prima avversaria di tanti imprenditori in un momento di difficoltà come questo».

«Mi auguro sinceramente che non venga fatta nessuna strumentalizzazione di questa drammatica storia - aggiunge Nardella -.
In settimana parleremo con le associazioni di categoria, ogni iniziativa pubblica e istituzionale legata alla scomparsa del giovane imprenditore sarà anzitutto condivisa con i familiari e con loro». «Alla famiglia, ai colleghi e agli amici va il cordoglio più sincero mio e di tutta l'amministrazione comunale» conclude il sindaco.


MELONI: DRAMMA CHE LASCIA IMPIETRITI «A Firenze un ristoratore, oppresso dalle tante spese e dalle poche entrate, ha deciso di togliersi la vita. Una storia che lascia impietriti e che racconta il dramma di centinaia di migliaia di imprenditori schiacciati dalla crisi che stiamo vivendo a causa del maledetto Covid», il commento su Twitter della leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni

VISSANI: ABBANDONATI DALLO STATO «Questo è un problema di tutti, che il governo non vuole capire. Ci sono aziende e dietro le aziende ci sono le famiglie disperate. Sono demoralizzato, perché uno impegna tutta la vita per un'azienda, e poi va tutto in malora mentre al governo non gliene frega un caz.., e non capisce che noi siamo aziende microscopiche, che vanno sostenute e aiutate», lo sfogo che lo chef Gianfranco Vissani affida all'Adnkronos commentando la notizia.

«Mi chiama gente che non può pagare l'affitto, costretta a vivere in una roulotte -affonda Vissani- è una situazione gravissima, siamo con il sedere per terra. Il presidente del Consiglio ha detto che non avrebbe lasciato indietro nessuno, ma a molti non è arrivata neanche la cassa integrazione. È una situazione insostenibile, siamo tutti nei guai. Questo è un anno bianco per tutti». Vissani conclude: «L'Italia è il più bel paese al mondo, dovrebbe vivere solo del turismo. Il 13% del Pil è nostro. Vi siete guardati in giro? Avete visto che sono tutti chiusi?». 


FEDERCUOCHI Una tragedia annunciata". E' quanto dichiara Federcuochi in merito al suicidio del ristoratore fiorentino che si è tolto la vita.
"In questi mesi Federcuochi ha fatto sentire la sua voce in tutti i tavoli istituzionali che hanno affrontato la crisi del comparto e ha più volte fatto presente al Governo che il settore era ormai al tracollo. Un settore fatto di piccole realtà, come quella del ristoratore di Firenze, imprese in cui spesso lavora tutta la famiglia che, con il dramma del Covid e il lockdown, hanno perso tutto, risparmi, clientela, persino la speranza di potersi rialzare. Con i provvedimenti presi finora dal Governo si è fatto un passo avanti ma non basta, i tempi delle procedure sono troppo lunghi e le persone più vulnerabili, non vedendo altra via d'uscita si abbandonano a gesti estremi, come in questo caso. Siamo profondamente addolorati per questa morte assurda e vogliamo esprimere tutta la nostra vicinanza alla famiglia del ristoratore scomparso".

 
Ultimo aggiornamento: Lunedì 24 Agosto 2020, 21:48
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