L’anno nuovo, si sa, è tradizione che inizi sempre con una serie di progetti e nuovi (non li connotiamo né come buoni, né tantomeno come cattivi) propositi.
Il mio primo ha la forma di una rubrica, ma è un metaforico divano con tante poltrone intorno, è una stanza che mi auguro di poter rendere accogliente in cui discorsi brevi e vari si avvicenderanno ogni settimana.
La “casa” in cui sarà collocato questo salottino è proprio qui, su Leggo.
Il mio ringraziamento va quindi al Direttore Davide Desario che ha accolto con genuino entusiasmo e con un amichevole sorriso la mia proposta.
Perché “il salotto”?
Perché in questi anni ne abbiamo riscoperto l’essenza, perché è un luogo intimo in cui la leggerezza fa da collante tra conversazioni più serie, perché seduti in poltrona davanti a uno o più interlocutori possiamo porre domande condite di ironia, appianare conflitti e talvolta affrontare anche argomenti che altrove sarebbero ritenuti scabrosi, perché salotto può diventare sinonimo di parola, ma soprattutto perché il salotto è convivialità.
I miei ospiti siete voi, che spero possiate sentirvi a vostro agio quando “citofonate Bolzan”.
Io vi aspetto il venerdì, ma non garantisco sul menù.
A presto
Flaminia
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 5 Gennaio 2022, 12:39
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