«Il medico non sapeva il tedesco»: il manifesto choc in Alto Adige con la foto di un cadavere in obitorio

«Il medico non sapeva il tedesco»: il manifesto choc in Alto Adige con la foto di un cadavere in obitorio
La foto di un cadavere steso sul lettino dell'obitorio con la scritta «Il medico non sapeva il tedesco»: finisce in procura il nuovo manifesto choc della Sued-Tiroler Freiheit, il partito fondato da Eva Klotz che rivendica l'autodeterminazione per il Sudtirolo. La Federazione Nazionale degli ordini dei medici chirurghi e Odontoiatri (Fnomceo) ha inviato una segnalazione alla Procura della Repubblica. Altri esposti sono stati presentati a Bolzano da Fdi e 5 Stelle. «Quel manifesto fa passare un messaggio pessimo: allarmistico per i cittadini, offensivo per i medici e, soprattutto, lesivo per il rapporto di fiducia che è alla base della relazione di cura: va ritirato, e subito», afferma il presidente della Fnomceo, Filippo Anelli, in riferimento al manifesto che, non a caso, è stato affisso anche davanti all'ospedale di Bolzano.



«Questa mattina è partita dal nostro Ufficio legale una segnalazione alla Procura della Repubblica - spiega Anelli - perché valuti se siano stati violati articoli del Codice penale. Il manifesto ha infatti un contenuto fortemente disinformativo e crea un rilevante e ingiustificato allarme sociale, nonché lede gravemente l'immagine dei medici in generale e, in particolare, di quelli che operano all'interno del Servizio Sanitario Nazionale». «La politica dovrebbe imparare, su questo come su altri versanti, a lasciar fuori la salute dalle sue strumentalizzazioni», rileva. Klotz, sopranominata dalla stampa la pasionaria del Sudtirolo, si dice soddisfatta: «Ben venga l'esposto dell'ordine dei medici contro il nostro manifesto, non aspettavamo altro. Da decenni ogni giorno viene calpestato il diritto dei sudtirolesi di usare la propria madrelingua e ora finalmente se ne parla. Andremo fino a Bruxelles e Strasburgo».
 


L'ex consigliera afferma che «è stato proprio l'ordine dei medici a rivendicare l'importanza di poter comunicare nella madrelingua, quando si parlava dei medici di lingua tedesca in Alto Adige». «Si lamentano del manifesto, ma nessuno grida allo scandalo quando si creano situazioni pericolose per il fatto che il medico non comprende il paziente», aggiunge. Secondo Klotz, «molti sudtirolesi ormai si sono rassegnati e parlano in italiano con i medici, rinunciando così a un loro diritto».

Non è il primo manifesto della Sued-Tiroler Freiheit ad essere finito sotto inchiesta. Nel 2018 Eva Klotz, assieme ai colleghi di partito Sven Knoll e Werner Thaler, era stata condannata per il reato di vilipendio alla bandiera per un manifesto del 2010 che raffigurava una scopa che spazza via il tricolore lasciando solo il bianco ed il rosso del labaro tirolese. Sui social media c'è invece chi ironizza e pubblica un manifesto in stile Sued-Tiroler Freiheit con un piatto di pasta condito di pezzetti di wurstel e la scritta «Il cuoco non sapeva l'italiano»


Ultimo aggiornamento: Venerdì 8 Novembre 2019, 19:18
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