Il gran caldo sta per finire: da venerdì 10 gradi in meno (anche al Sud)
È la previsione dei meteorologi del Centro Epson i quali avvertono che «anche a causa del caldo umido presente da giorni al suolo ci sarà il rischio di forti fenomeni», nubifragi e grandinate, domani, e raccomandano di «evitare escursioni all'aperto nelle zone montuose». Rovesci o isolati temporali cadranno al mattino tra Valle D'Aosta e alto Piemonte, all'estremo Nordest e in Toscana; nel pomeriggio saranno in forma più diffusa su arco alpino, Piemonte, Triveneto, Emilia Romagna e zone interne del Centro. Su Trentino Alto Adige, alto Veneto e Friuli potrebbero verificarsi i fenomeni più insistenti.
Le temperature massime cominceranno a scendere sulle Alpi e primi lievi cali ci saranno anche in Toscana, Umbria e sulla Sardegna occidentale per effetto di un intenso Maestrale. Su medio Adriatico, Sud e Sicilia ancora intensa calura con picchi vicini ai 40 gradi ma venerdì finalmente arriverà aria fresca che metterà fine all'ondata di calore. Ancora oggi le città con il bollino rosso del ministero della Salute sono 19, domani scenderanno a 16 ma venerdì ne è segnalato solo uno, a Catania. Nel fine settimana il tempo sarà nel complesso «buono, con temperature più normali del periodo e finalmente cesseranno i disagi per il grande caldo.
Sabato soffieranno freschi venti nord occidentali in molte zone, domenica sarà ventoso soprattutto al Sud e in Sicilia. Da domenica e fino a Ferragosto vivremo una fase di stabilità atmosferica a causa dell'espansione dell'alta pressione sul Mediterraneo. Il tempo sarà in prevalenza soleggiato, con qualche occasionale temporale solo sulle zone alpine e prealpine. Le temperature torneranno ad aumentare gradualmente riportandosi sopra le medie, ma senza i picchi di caldo estremo dell'ultima ondata di calore».
Quest'anno, osserva la Coldiretti, «siamo di fronte al moltiplicarsi di eventi estremi con l'alternarsi di caldo anomalo, siccità, bombe d'acqua, grandinate violente e con il divampare di incendi che hanno colpito non solo boschi ma anche animali allevati, pascoli, vigneti e uliveti con un impatto devastante sull'ambiente, l'economia, il lavoro e il turismo». Secondo un monitoraggio della Coldiretti, il caldo record che ha «ha provocato danni all'agricoltura per oltre due miliardi. Negli ultimi dieci anni i danni provocati da eventi meteo estremi alla produzione agricola nazionale, alle strutture e alle infrastrutture ammontano a più di 14 miliardi di euro». E per effetto dei cambiamenti climatici, afferma l'organizzazione agricola, «la coltivazione dell'ulivo è arrivata a ridosso delle Alpi, nella Pianura Padana si coltiva circa la metà della produzione nazionale di pomodoro per conserve e di grano duro per la pasta, colture tipicamente mediterranee, mentre in Sicilia, si coltivano banane, avocado e altri frutti esotici Made in Italy».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 9 Agosto 2017, 21:16
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