Zona arancione in Abruzzo, Basilicata, Liguria, Toscana e Umbria. Per la Campania si decide oggi

Zona arancione in Abruzzo, Basilicata, Liguria, Toscana e Umbria. Per la Campania si decide oggi

di Simone Pierini

Cinque regioni - Abruzzo, Basilicata, Liguria, Toscana e Umbria - diventano zona arancione con le nuove misure restrittive che entreranno in vigore da mercoledì. Per la Campania invece è ancora in corso la riflessione sulla decisione da prendere che dovrebbe slittare a oggi, martedì 10, se non addirittura tra qualche giorno. L'ordinanza - come appreso dall'Ansa - verrà firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza in in nottata «sulla base dei dati elaborati dalla Cabina di regia». 

 

La notizia è stata però lanciata, un po' a sorpresa, dal presidente della regione Abruzzo Marco Marsilio che ha spiazzato tutti anticipando il ministro stesso e il governo annunciando sui canali social l'ingresso in zona arancione insieme a Basilicata, Liguria, Toscana e Umbria. «Il ministro Speranza mi ha anticipato poco fa l’esito della riunione che ha stabilito il passaggio dell’Abruzzo, insieme ad altre quattro Regioni – Umbria, Basilicata, Liguria e Toscana – nella zona arancione. Gli effetti del provvedimento che il ministro si appresta a firmare in serata avranno decorrenza dalla giornata di mercoledì». Il post pubblicato da Marco Marsilio. 

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Oltre alle cinque regioni passate in zona arancione, il ministro della Salute Roberto Speranza firmerà in serata una ordinanza, che andrà in vigore sempre da mercoledì con la quale la provincia di Bolzano passerà in area rossa. Restano gialle Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Marche, Molise, Sardegna, Veneto.

COSA CAMBIA 

Nelle zone arancioni verranno chiusi tutto il giorno soltano i servizi di ristorazione, la Dad varrà solo per le scuole superiori ma saranno comunque vietati gli spostamenti extra regione. Consentiti quelli interni, purché all’interno del comune di domicilio o di residenza.

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LIGURIA

«La Liguria da mercoledì 11 novembre diventerà zona arancione per i prossimi 14 giorni. Me lo ha appena comunicato il ministro Speranza». Questo il post del governatore Giovanni Toti che conferma l'inserimento della Liguria in zona arancione. «Pur rimanendo perplesso sulla differenza di trattamento rispetto alla scorsa settimana, a fronte di numeri più o meno simili, ritengo sia doveroso non entrare in polemica con il Governo e prendere atto di questa decisione - ha scritto Toti -.

Indubbiamente i nostri ospedali sono sotto forte pressione, il mondo medico chiede interventi e in queste situazioni riteniamo che il criterio di prudenza debba sempre prevalere».

UMBRIA

«Siamo riusciti a dare risposte a tutti i cittadini che ne avevano bisogno»: lo ha detto la presidente della Regione Umbria Donatella Tesei intervistata da SkyTg24 dopo il passaggio da zona gialla ad arancione. Parlando di una disponibilità di 500 posti letto riservati all'emergenza Covid. Tesei ha aggiunto di un piano «modulare per cercare di non sottrarre tanto spazio alla cura delle altre patologie. Non siamo indietro su nulla. Stiamo lavorando anche per dotare i medici di famiglia dei test rapidi antigenici. Siamo la regione che fa più test di tutte in proporzione al numero degli abitanti».

BASILICATA

«La decisione del ministro nasce a seguito dell'aumento dei casi positivi registrato negli ultimi giorni»: è il commento del presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, all'ordinanza del Ministro della Salute, Roberto Speranza, che trasformerà la Basilicata da zona gialla a zona arancione. «Faccio appello al senso di responsabilità dei lucani - ha aggiunto Bardi - perché in assenza di vaccino la pandemia si combatte con atteggiamenti estremamente responsabili. Solo seguendo le regole che tutti ormai conosciamo possiamo sconfiggere il virus e rallentare in modo efficace la sua diffusione. Non è escluso che a seguito della crescita dei contagi nelle prossime ore emetterò una ordinanza con ulteriori misure restrittive».

VIROLOGO ABRUZZO: «SITUAZIONE CHE PRELUDE AL PEGGIO»

«Sull'emergenza Covid-19 oggi stiamo vivendo una situazione che purtroppo prelude al peggio. Occorre fare attenzione, dobbiamo parlare con i più giovani, purtroppo i più indotti a infrangere le regole, dobbiamo ricordare loro quanto sia importante fare attenzione, usare le mascherine, mantenere le distanze, per pensare di superare i prossimi 4-6 mesi, e vanno biasimati i negazionisti, che non si rendono conto di quanto sia grave il momento. La notte della pandemia sarà ancora lunga da passare». Così il virologo Paolo Fazii, direttore del laboratorio della Asl di Pescara, intervenuto nella commissione Ambiente del Comune, convocata dal presidente Ivo Petrelli. «Come Centro Laboratorio Analisi, all'ospedale di Pescara - ha detto Fazii - ci stiamo attrezzando in ogni modo per fronteggiare la pandemia, sia con i tamponi classici goldstandard, ma soprattutto con nuovi strumenti per la ricerca degli antigeni del naso, che fornisce un risultato in quindici minuti, o, in ultima istanza, con la matrice salivare». «Speriamo di avere cartucce sufficienti per combattere - ha proseguito - La verità è che il vaccino non arriverà prima della primavera 2021 e senza vaccino possiamo solo combattere per rallentare la diffusione del contagio e, per chi si ammala, rallentare il progresso del virus, facendo in modo che non degeneri in polmonite interstiziale. Il Sars-Cov-19 è un virus da raffreddamento e riesce a dare problemi crescenti man mano che le temperature si abbassano, ecco perché ora la situazione non è ottimale nell'aquilano, mentre va un pò meglio a Pescara dove due terzi della popolazione vive nella zona rivierasca ovvero dove la temperatura è più mite». «Abbiamo voluto ascoltare di nuovo il dottor Fazii per un aggiornamento sulla seconda ondata della pandemia - ha spiegato il presidente Petrelli - per capire quale sia la situazione dell'emergenza a Pescara e quali siano le novità anche sotto il profilo ambientale, ovvero la presenza del virus nel contesto territoriale in cui viviamo».


Ultimo aggiornamento: Martedì 10 Novembre 2020, 08:21
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