Il gioielliere di Cuneo: «Abbiamo paura, episodi inquietanti. Vorrei difendermi ma mi hanno sequestrato la pistola»

Il gioielliere di Cuneo: «Abbiamo paura, episodi inquietanti. Vorrei difendermi ma mi hanno sequestrato la pistola»

Il gioielliere Mario Roggero, che un mese fa a Grinzane Cavour (Cuneo) sparò a tre rapinatori uccidendone due, e la sua famiglia, non sono tranquilli: in un'intervista al quotidiano La Stampa, Roggero racconta di «episodi inquietanti» avvenuti nelle ultime settimane, dopo che quella sera in tre provarono a entrare nella sua gioielleria ma lui aprì il fuoco. Memore anche di un'altra rapina avvenuta qualche anno fa, in cui lui fu pestato a sangue e moglie e figlia vennero legate e chiuse in bagno.

«Mi sento vulnerabile - dice il gioielliere che è ritornato dietro al banco del suo negozio -. Mi hanno sequestrato la pistola, ma se arrivasse un commando vorrei avere almeno la possibilità di difendermi ad armi pari. Io ho fiducia nella legge, ma in giro c'è ancora qualcuno che confonde la vittima con il carnefice». Alla domanda se non abbia timore per le conseguenze della sua reazione, il gioielliere risponde: «Non ci penso, perché ho fiducia nei magistrati e nel mio sesto senso, che mi dice di stare tranquillo, che la legge è dalla mia parte». 

 

«Non viviamo sereni, temiamo delle ritorsioni. L'altra mattina, davanti alle vetrine sono arrivati due uomini con uno scooter nero e caschi integrali. Si sono fermati un pò a osservare e discutere indicando qua e là, fino a quando non abbiamo chiamato i carabinieri. Un'altra volta, invece, una donna ha suonato il citofono di casa in piena notte. Sono episodi inquietanti, che non ci fanno stare tranquilli. L'ho detto anche ai militari», racconta Roggero. E infine dice di sperare «che quanto è successo possa essere un monito per tutti: è stato un gesto disperato di fronte a una violenza inaudita e al terrore di morire».


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 2 Giugno 2021, 12:28
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