Domani si svolgerà a Tel Aviv l'udienza per Eitan, il bambino sopravvissuto alla strage del Mottarone e conteso da due famiglie. A Storie Italiane il dibattito sul benessere del piccolo sulla base delle dichiarazioni dei due fronti contrapposti: i parenti paterni e quelli materni. «Tutti dicono di sapere cosa vuole Eitan, ma nessuno può esserne sicuro», sottolineano gli opinionisti. Tre gli indagati per sequestro di minore.
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Eitan, il caso a Storie Italiane
«Potete venire a visitarmi ma solo su appuntamento», è questo secondo lo zio paterno il mantra che il bambino ripete da Israele. «Eitan deve tornare a casa. Gli fanno il lavaggio del cervello in Israele», aggiunge. Per lo zio materno la felicità di Eitan è la sua unica ragione di vita. «Qui sta bene ed è felice». Dello stesso avviso i nonni materni per i quali il bambino deve crescere conoscendo le tradizioni del suo popolo.
Eitan, il caso a Storie Italiane
«Io ho perso la fiducia nella giustizia italiana», dice il nonno che lo ha portato via da Pavia. Per la famiglia materna i genitori avevano predisposto tutto per tornare in Patria, ma è anche vero che avevano pagato la retta per la scuola in Italia. Domani l'udienza a Tel Aviv deciderà se dovrà tornare a Pavia.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 23 Settembre 2021, 12:56
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