I medici contro le bufale del web: ecco la campagna pubblicitaria choc con le lapidi
di Enrico Chillè
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Sempre più persone, specialmente tra i più giovani, ricorrono alle ricerche sul web per informarsi sui sintomi e in questi ultimi anni si è registrata una forte sfiducia nella medicina tradizionale. Un doppio errore, dal momento che molti preferiscono affidarsi a cure alternative che, però, sono sempre abbastanza inutili se non dannose. Ed è proprio per questo che, tra gli epitaffi scelti compaiono alcune scritte che potrebbero urtare la sensibilità di qualcuno: «Ho curato il cancro con il bicarbonato di sodio», «Avevo letto che sei uova al giorno facevano dimagrire», «Credevo fosse un vero dentista e invece avevo un cancro alla bocca non diagnosticato», «Avevo acquistato sul web un farmaco miracoloso» e «Non mi hanno vaccinato per paura dell'autismo». Quest'ultimo manifesto, in cui accanto alla lapide compare un orsetto di peluche, è senza dubbio quello che colpisce di più.
La Fnomceo, che ha lanciato la campagna, precisa comunque che non si vuole demonizzare il web, ma invitare i cittadini ad un uso più consapevole: «Abbiamo lanciato un portale, Dottore ma è vero che?, in cui chiunque può chiarire ogni dubbio in campo medico grazie al parere di autorevoli esperti».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 4 Maggio 2018, 14:03
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