Hinton: «Attenti ai rischi dell’Intelligenza artificiale, a breve sarà ingovernabile»

Lo scienziato lascia Google. «Così libero di dire tutto»

Hinton: «Attenti ai rischi dell’Intelligenza artificiale, a breve sarà ingovernabile»

di Giammarco Oberto

Asimov lo aveva immaginato - e scritto - già negli anni Quaranta del secolo scorso. Ma la sua fantascienza adesso è qui. Quasi. Il giorno in cui le macchine supereranno il loro creatore è prossimo. Non sarà forse l’apocalittico Giorno del giudizio immaginato nella saga di Terminator, ma pericolosamente simile alle decisioni autonome e fuori controllo del cervellone Hal di 2001 Odissea nello spazio: quando si assegna a un’intelligenza artificiale la nostra vita, allora IA ne ha il controllo. Ne è convinto chi quella intelligenza artificiale ha contribuito a creare.

Geoffrey Hinton, che oggi ha 75 anni, è considerato il “padrino dell’Intelligenza artificiale”. E dopo aver trascorso gli ultimi dieci a sviluppare algoritmi di apprendimento automatico per Google, ha annunciato di aver lasciato la vicepresidenza del gigante tecnologico di Montain View perché di quella tecnologia non si fida più. E vuole aver le mani libere per dare l’allarme: «L’IA è pericolosa». «Me ne sono andato per poter parlare dei suoi pericoli», Hinton ha scritto in un tweet dopo che lunedì il New York Times ha dato la notizia. «Mi consolo con la solita scusa: se non l’avessi fatto io, l’avrebbe fatto qualcun altro», ha detto Hinton al New York Times, aggiungendo però che «Google ha agito in modo molto responsabile» nel maneggiare la nuova tecnologia. Hinton, psicologo cognitivo e scienziato informatico britannico naturalizzato canadese, con i suoi lavori sulle cosiddette reti neurali è considerato un pioniere dell’AI: ha modellato i sistemi che alimentano molti dei prodotti odierni. «In questo momento non sono più intelligenti di noi, per quanto ne so. Ma penso che presto potrebbero esserlo - ha spiegato Hinton - in questo momento vediamo cose come Chat GPT-4 che oscurano una persona nella quantità di conoscenza generale che ha e la oscura di gran lunga. Fa già un semplice ragionamento. E dato il ritmo dei progressi, ci aspettiamo che le cose migliorino abbastanza velocemente. Quindi dobbiamo preoccuparcene».

I rischi di un mondo di intelligenze artificiali connesse tra loro sono due: gli attacchi sempre più sofisticati di hacker in grado di paralizzare interi settori; e la visione di Asimov: la macchina che sfugge al controllo dell’uomo. Le intelligenze artificiali che “scrivono” i propri codici e arrivano a formulare ragionamenti - sostiene Hinton - prenderanno decisioni che non possono essere previste dai creatori dei programmi.

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Ultimo aggiornamento: Giovedì 4 Maggio 2023, 07:11