Civili legati e uccisi e fosse comuni. Ue choc: «Bucha come Srebrenica»

Civili legati e uccisi e fosse comuni. Ue choc: «Bucha come Srebrenica»

di Giammarco Oberto

Il viale, la Yabluska, attraversa Bucha. Ed è punteggiato da fagotti che invece sono corpi. Tutti in abiti civili, uno abbattuto con una fucilata mentre andava in bici. Alcuni cadaveri hanno le mani legate dietro la schiena da nastri bianchi, quelli che i civili si legano al braccio per segnalare di essere disarmati. Altri sono stati vittime di esecuzioni sommarie con colpi alla nuca. In questa cittadina a 30 chilometri a nord-ovest di Kiev i russi si sono ritirati e dietro si sono lasciati quella che Kiev definisce «un’apocalisse».

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Il capo negoziatore ucraino Mikhailo Podolyak usa questa immagine: «Bucha, una Srebrenica del 21° secolo», la cittadina bosniaca teatro del genocidio di ottomila musulmani nel 1995. I dintorni di Bucha sono costellati da fosse comuni, ha denunciato il sindaco Anatoly Fedoruk: «Ci sono almeno 280 corpi». Alcuni li hanno già disseppelliti. Tra i corpi c’era anche quello di Oleksandr Sukhenko, ex calciatore del club Seagull Second League. Vicino a lui i cadaveri della madre Olga, capo del villaggio di Motyzhyn, nel distretto di Bucha, e suo padre Igor Sukhenko, presidente della squadra di calcio locale Kolos.

 

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I corpi recuperati sono già 410, scrive su facebook la procuratrice generale dell’Ucraina Iryna Venediktova: «È in corso la raccolta di testimonianze, foto e prove video dei massacri». Intanto ci sono quelle immagini dei cadaveri nella Yabluska di Bucha, che ieri hanno fatto il giro del Mondo e delle cancellerie. La parola più usata è choc. E la condanna è unanime, dagli Usa alla Nato, dalla Ue alla Onu. «Le immagini dei crimini commessi a Bucha e nelle altre aree liberate dall’esercito ucraino lasciano attoniti. Le autorità russe dovranno rendere conto di quanto accaduto» ha commentato il premier Mario Draghi. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha annunciato nuove sanzioni contro la Russia dopo i «crimini di guerra» commessi a Bucha. Ursula von der Leyen e il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres hanno sollecitato un’inchiesta indipendente su quanto accaduto da avviare al più presto. Con l’obiettivo, ampiamente condiviso a Bruxelles, di portare davanti al Tribunale penale internazionale dell’Aja i responsabili di massacri classificabili come crimini di guerra. Mosca da parte sua ha già liquidato la vicenda: «Fake news, immagini montate ad arte, prodotte da Kiev e dai media occidentali».


Ultimo aggiornamento: Lunedì 4 Aprile 2022, 13:14
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