Ucraina, «esecuzioni e donne schiave». Trovata camera per le torture

Le voci dei testimoni, Zelensky in visita. Biden: processiamo Putin. Mosca: tutto falso

Ucraina, «esecuzioni e donne schiave». Trovata camera per le torture

di Giammarco Oberto

A Bucha i russi hanno cominciato ad uccidere già il 4 marzo, appena invasa la città con una ventina di tank. Casa dopo casa costringono i cittadini a uscire, sotto la minaccia delle granate. Fanno inginocchiare cinque giovani e li fanno coprire il capo con le camicie. A uno sparano un colpo alla nuca, lasciano il cadavere per cinque giorni, che fosse da monito: adesso sapete chi comanda. Hanno tenuto la città fino al 31 marzo, e quando sono partiti, il mondo ha scoperto l’orrore. Un eccidio di civili raccontato dalle fosse comuni da cui gli ucraini stanno disseppellendo centinaia di corpi. E dai sopravvissuti.

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Tamara: «Il 4 marzo i tank russi hanno attraversato incolonnati il viale Yabluska e hanno cominciato a sparare con i kalashnikov all’impazzata sulle nostre case e sulle macchine che incrociavano, schiacciandole.

E con alcuni tank hanno sfondato le case». Gli abitanti raccontano di esecuzioni sommarie, stupri e violazione di cadaveri. Le donne erano prede ambite. Racconta Alina: «In questo mese di occupazione i russi hanno preso alcune donne, sui trent’anni, e le hanno portate nel loro quartier generale, facendole schiave. A loro serviva che cucinassero e facessero tutto ciò che veniva loro ordinato».

Ieri l’esercito ucraino ha trovato a Bucha una camera di tortura usata dai soldati russi: era ricavata nel seminterrato di un ospedale per bambini, con dentro i cadaveri di cinque civili piegati in avanti e con le mani legate dietro la schiena. Nella città degli orrori ieri è andato in visita il presidente Zelensky, che per la prima volta dall’inizio dell’invasione ha lasciato Kiev: giubbotto antiproiettile e un massiccio cordone di guardie del corpo. «I russi sono macellai» ha detto, dopo la visita ai feriti nell’ospedale di Bucha. Il Cremlino continua a negare con forza le uccisioni di civili: parla di «foto fabbricate» e di fake news commissionate dall’America. Il presidente Biden ieri ha contrattaccato. E ha chiesto senza esitazioni un processo per crimini di guerra «contro Vladimir Putin».


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 6 Aprile 2022, 13:37
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