A Kiev i carri armati di America e Ue Biden: «Siamo uniti». L’ira di Mosca

Dagli alleati europei 80 Leopard, da Washington 31 Abrams. «Ma non è un’offensiva contro la Russia»

A Kiev i carri armati di America e Ue Biden: «Siamo uniti». L’ira di Mosca

di Giammarco Oberto

La decisione è stata a lungo ponderata ma ormai è presa, anche se ci vorrà del tempo per vederli dispiegati sul campo di battaglia. Dove però promettono di fare la differenza. A Mosca lo hanno capito. Lo rivela la reazione feroce ma scomposta del portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov: «I carri armati consegnati all’Ucraina andranno in fiamme come il resto». Invece i tank dell’Occidente possono davvero cambiare le sorti del conflitto in Ucraina.

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha annunciato al suo gabinetto l’invio di 14 Leopard 2A6 all’Ucraina: entro tre mesi posso già essere operativi sui campi di battaglia. Ma ogni alleato europeo farà la propria parte, per arrivare a un trasferimento congiunto di un totale di 80 carri armati Leopard 2 in Ucraina per formare due battaglioni di 40 veicoli. Gli Stati Uniti invece invieranno a Kiev 31 tank Abrams. In questo caso ci vorrà qualche mese in più perché siano operativi sul campo: saranno prodotti ex novo dalla General Dynamics Land Systems, e i soldati ucraini dovranno ricevere l’adeguato addestramento. Di certo tank occidentali sono più efficienti dei T-14 russi e surclassano i vecchi T-72, che erano già in servizio in Afghanistan. Potenti, maneggevoli, blindatissimi, capaci di colpire bersagli a cinque chilometri di distanza.

Ieri Joe Biden è comparso in video per annunciare agli americani l’invio degli Abrams: «Sono i tank più potenti al mondo» ha detto. «Usa ed Europa sono compatte nel sostegno a Kiev.

Putin si aspettava che il nostro sostegno all’Ucraina si sbriciolasse nel tempo. Si sbagliava». Però, ha sottolineato il presidente americano, l’invio dei tank all’Ucraina «non è una minaccia offensiva» contro la Russia. «Aiutiamo l’Ucraina a difendere il suo territorio». C’è solo un modo per chiudere il conflitto, secondo Biden: «Le truppe russe devono tornare al luogo in cui appartengono, la Russia». Ha citato anche l’Italia, nel suo discorso, ringraziandola perché «sta fornendo l’artiglieria» all’Ucraina.

Zelensky ha ringraziato Biden e Scholz per l’invio dei carri, fondamentali per la campagna di riconquista che Kiev sta preparando per questa primavera. Al momento sul campo i fronti ristagnano. E anzi gli ucraini hanno dovuto ammettere che la città di Soledar, nel Donetsk, da settimane teatro di feroci combattimenti casa per casa, «è caduta in mano russa». riproduzione riservata


Ultimo aggiornamento: Giovedì 26 Gennaio 2023, 06:00
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