La grande fuga. Non solo quella dei giovani russi che passano a migliaia la frontiera con la Georgia e con la Finlandia per non essere arruolati e spediti in Ucraina. Comincia anche quella degli occidentali. «Lasciate immediatamente la Russia»: è come un allarme rosso, improvviso, quello lanciato dall’ambasciata americana a Mosca ai propri concittadini. E in contemporanea un appello analogo arriva ai propri concittadini dalla Polonia e dalla Bulgaria. Il timore di Washington è che nel quadro dei rapporti ai minimi termini tra i due Paesi, gli americani con doppia cittadinanza possano venire arruolati a forza.
Dall’annuncio della “mobilitazione parziale”, la Russia è una polveriera. Alla frontiera con la Gergia c’è una fila lunga 16 chilometri di russi che cercano di passare: espatriano in diecimila al giorno. Colonne anche alla frontiera con la Finlandia. «Traditori» secondo il presidente della Duma Vyacheslav Volodin. Le autorità russe cercano di arginare l’emorragia di “arruolabili”.
Di certo Putin vuole 300mila uomini, tanto per cominciare. E pare pronto a dare un’accelerata all’escalation: domani è previsto un suo intervento alla Duma. Nel quale potrebbe riconoscere l’annessione dei territori occupati - Lugansk, Donetsk, Kherson e Zaporizhzhia, circa il 15% del territorio dell’Ucraina, dopo i referendum farsa che si sono chiusi ieri con la vittoria schiacciante dei filorussi. La Casa Bianca ha ammonito: «Le conseguenze dell’annessione russa di territori ucraini saranno autentiche e straordinarie».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 29 Settembre 2022, 06:00
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