Soluzione finale. Sterminio di un popolo. Shoah. Ha usato parole evocative, Zelesky. Soprattutto per l’uditorio che aveva davanti, i parlamentari israeliani della Knesset. Parole che però Israele non ha gradito. Anzi, ha trovato «oltraggiose».
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«I russi hanno usato dei termini che usavano i nazisti quando volevano soggiogare il vostro popolo, quando volevano distruggere voi come vogliono distruggere noi - ha detto in videoconferenza il presidente ucraino Volodymyr Zelensky - per la questione ebraica i nazisti parlavano di soluzione finale e anche oggi i russi parlano di soluzione finale per la questione ucraina». Discorso trasmesso anche in diretta su uno schermo gigante in piazza Habima a Tel Aviv, affollata di gente con bandiere israeliane e ucraine. «Sono sicuro che sentite la nostra - ha detto Zelensky, in maglietta dell’esercito - ma potete spiegare perché vi stiamo ancora chiedendo aiuto? Perché Israele non ha ancora fornito armi all’Ucraina e non ha imposto sanzioni alla Russia?».
Il discorso del presidente ucraino non è stato ben accolto dai deputati. «Ammiro Zelensky e sostengo il popolo ucraino - ha scritto su twitter il ministro delle comunicazioni Yoaz Hendel - ma la terribile storia della Shoah non può essere riscritta. Le comparazioni con gli orrori della Shoah e la soluzione finale è oltraggioso».
Oggi intanto riprendono i negoziati, in videoconferenza. Secondo il ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu, «Russia e Ucraina sono vicine a un accordo». Zelensky insiste a proporre un incontro tra lui e Putin. «Dobbiamo sfruttare qualsiasi chance di poter parlare con Putin - ha detto in un’intervista alla Cnn - se questi tentativi falliscono, allora vuol dire che questa è la terza guerra mondiale».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 21 Marzo 2022, 08:18
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