L’attacco dei droni è avvenuto in piena notte, sorprendendo i moscoviti nel sonno. Ma non moscoviti qualunque. I velivoli senza pilota che Kiev nega essere suoi hanno colpito diversi edifici nei quartiere Rublyovka e Ilyinsky, i sobborghi dove risiedono oligarchi ed élite: praticamente la Beverly Hills della capitale russa.
I droni si sono abbattuti anche nel distretto di Odintsovo, sui villaggi di Romashkovo e Razdoryd, dove ci sono dacie statali, case private di funzionari e uomini d’affari: da lì la residenza di Putin a Novo-Ogaryovo dista appena 10 chilometri. Il ministero della Difesa russo ha parlato ufficialmente solo di otto droni. Ma i media citano un numero che varia da 25 a 32. Cambia poco che - come ha scritto su Telegram il sindaco di Mosca Sergei Sobyain - i danni siano «minori» e ci siano solo «due feriti lievi».
L’impatto psicologico sui russi è potente: anche la loro capitale si dimostra vulnerabile. Era già accaduto il 4 maggio, con il drone esploso sulla cupola del Cremlino. Ma l’ultimo attacco ha colpito le residenze civili.
Gli ucraini smentiscono che ci sia la loro mano dietro l’attacco, ma si dichiarano «lieti di guardare e prevedere un aumento del numero di attacchi», come ha detto il consigliere presidenziale Mykhailo Podolyak. Le autorità di Kiev denunciano intanto la terza notte di pesanti attacchi contro la capitale ucraina, compiuto con droni iraniani Shahed-136: un morto e 13 feriti il bilancio.
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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 31 Maggio 2023, 06:00
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