Lady Gucci, il tesoro rubato: gli amici "vampiri" verso il processo. «Circonvenzione d’incapace»

Dopo una condanna a 26 anni, diciassette dei quali trascorsi in carcere, come mandante dell’omicidio del marito, lo stilista Maurizio Gucci, per Patrizia Reggiani si apre un nuovo capitolo con la giustizia

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di Emilio Orlando

L'affaire di "Lady Gucci" verso l'udienza preliminare che stabilirà chi degli otto indagati sarà rinviato a giudizio dopo l'esame delle memorie difensive. Potrebbe arrivare già questa settimana la svolta dell'inchiesta della procura di Milano sulla gestione del patrimonio lasciato in eredità da Silvana Barbieri alla figlia Patrizia Reggiani vede gli indagati accusati di circonvenzione di incapace, peculato, furto, corruzione e induzione indebita. Una consulenza medica, richiesta dai magistrati, ha certificato che la Reggiani è affetta da una fragilità psichica causata dall'operazione che aveva subito per l'asportazione di un cancro al cervello. 

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Patrizia Reggiani, il nuovo processo

Dopo una condanna a 26 anni, diciassette dei quali trascorsi in carcere, come mandante dell'omicidio del marito, lo stilista Maurizio Gucci, per la "vedova nera" Patrizia Reggiani, 74 anni, si apre un nuovo capitolo con la giustizia. Questa volta però la donna non siederà sul banco degli imputati: comparirà come parte offesa in una vicenda giudiziaria che vale più di sedici milioni di euro. Davanti al giudice per l'udienza preliminare rischiano di comparire tra gli altri l'ex amministratore di sostegno della Reggiani, l'avvocato Daniele Pizzi, e la compagna di cella della Reggiani Loredana Canò, l'avvocato Maurizio Giani, curatore legale di Silvana Barbieri, deceduta nel 2019, e Marco Chiesa, all'epoca consulente finanziario della madre della vedova Gucci.

Nell'avviso di conclusione delle indagini preliminari, notificato agli indagati, dopo gli accertamenti della Guardia di Finanza figurano anche i nomi di Marco Riva e Maria Angela Stimoli, ritenuti dal procuratore aggiunto Tiziana Siciliano e dal sostituto Michela Bordieri i presunti "prestanome", utilizzati per "monetizzare" il patrimonio attraverso una fondazione.

Due figure minori, Mario Wiel Marin e Marco Moroni, entrambi titolari di una società incaricata di effettuare una perizia sul valore economico di cinque società immobiliari di cui era amministratrice Silvana Barbieri, sono accusati di reati minori.

La "cannibalizzazione" dei beni di Patrizia Reggiani, secondo gli inquirenti, sarebbe cominciata nell'ottobre del 2018 quando la sua ex compagna di cella andò a vivere nella sua casa, dove l'avrebbe plagiata e manipolata arrivando a controllarne la sua vita e il patrimonio. Negli atti d'indagine anche una sentenza della Corte di Cassazione, che aveva stabilito che le figlie di Maurizio Gucci dovevano corrispondere alla madre (seppur mandante dell'omicidio del padre) un vitalizio di un milione di franchi l'anno e 35 milioni di arretrati. Invece nel testamento della Barbieri (oggetto di indagine) vennero iscritte 130 proprietà immobiliari, tra ville, appartamenti, locali commerciali e garage più alcune polizze assicurative e titoli vari che finirono proprio nella Fondazione sotto accusa.


Ultimo aggiornamento: Sabato 25 Marzo 2023, 13:47
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