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RITROVATA NEL 2013 Il cadavere di Graziella Giraudo era stato trovato dai carabinieri nel 2013, dopo che nessuno aveva visto la donna alla veglia funebre della sua coinquilina. Della 'santona', a cui si rivolgevano fedeli da tutta Italia, non si avevano notizie dalla fine degli anni '90 e in molti credevano che fosse partita per un viaggio. Ritenuta una guaritrice, conduceva una vita riservata e in paese la si vedeva poco. I militari hanno ritrovato il suo corpo, conservato e con la mano in segno di benedizione, in una stanza chiusa a chiave. Gli inquirenti avevano trovato un diario, tenuto dai 'fedelì, in cui si ipotizzava la resurrezione della donna.
PRESCRIZIONE Il pg Giancarlo Avenati Bassi ha chiesto il non doversi procedere per prescrizione. «Aspettiamo di leggere le motivazioni della sentenza, ma per ora siamo molto soddisfatti», commentano l'avvocato Michele Forneris. «È stata riconosciuta la natura istantanea del reato - aggiunge - cioè tutto quello che è successo dopo la morte della donna, è stato giudicato non rilevante».
In primo grado, nel 2015, Aldo e Alfio Pepino erano stati condannati a un anno di reclusione ed Elda Allinio a 4 mesi.
Gli altri familiari imputati, Valierio Allinio e Dianora Pepino, rispettivamente genero e nuora della donna, residenti nell'appartamento vicino all'alloggio in cui era stato rinvenuto il cadavere, avevano patteggiato la pena a un anno.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 30 Ottobre 2019, 18:12
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