Gratta e vinci rubato, Scutellaro piange e chiede scusa. L'avvocato: «Soffre di una malattia psichiatrica»

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Si è pentito Gaetano Scutellaro, l'uomo in carcere dopo aver rubato il Gratta e vinci da 500mila euro a una vecchietta per poi tentare di scappare alle Canarie. «Piange e chiede scusa a tutti, ma soprattutto alla signora titolare del biglietto, che lui conosce», ha fatto sapere il suo avvocato, Vincenzo Strazzullo, scrive oggi Melina Chiapparino sul quotidiano Il Mattino. Secondo il legale, Scutellaro soffre di una malattia psichiatrica: «È decisamente provato, mostra fatica nel ricostruire quanto accaduto», ha detto, aggiungendo di aver intenzione di «dimostrare la grave malattia psichiatrica di cui ha spiegato di soffrire».

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Le parole dell'avvocato, spiega Il Mattino, descrivono un uomo «provato, mortificato per l’accaduto e afflitto che, in questo momento, mostra tutto il suo pentimento per i danni che ha provocato anche alla sua famiglia con la quale già non era in buoni rapporti». Scutellaro, ora in carcere a Santa Maria Capua Vetere, ha infatti inguaiato anche la sua famiglia: a carico della tabaccheria di Materdei, intestata alla moglie del 57enne (da cui si sta separando) è stato avviato il procedimento di revoca «alla vendita delle scommesse», a causa «del venir meno del rapporto fiduciario che è alla base del rapporto concessorio», dopo il caso del Gratta e vinci.

Un guaio che rischia di mettere in ginocchio la tabaccheria, gestita dai tre figli dell'uomo.

Ora le indagini, guidate dai pm Stella Castaldo, Enrica Parascandolo e Daniela Varone coordinati dal procuratore aggiunto Sergio Ferrigno, cercheranno di rispondere ad una serie di domande. Perché, ad esempio, Scutellaro ha lasciato quel biglietto proprio in una banca di Latina? Con chi ha avuto a che fare prima della fuga, e chi lo ha contattato per farlo arrivare in quel momento alla tabaccheria? Intanto la famiglia lo scarica: moglie e figli, che si dicono «completamente estranei sia alla vicenda del biglietto, sia da qualsiasi posizione sull’accaduto», affermano di aver subìto in questi giorni «un attacco mediatico per il quale non abbiamo nessuna colpa - le parole di Salvatore, il figlio maggiore - noi siamo onesti lavoratori e vogliamo solo poter lavorare, chiediamo a tutti di lasciarci in pace».


Ultimo aggiornamento: Venerdì 10 Settembre 2021, 07:01
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