Più ministri tecnici che politici. È questa la soluzione che Draghi potrebbe adottare per evitare di essere ostaggio dei paletti dei partiti destinati a formare la sua larga maggioranza. L’ex numero uno della Bce vuole una significativa presenza di donne e per dare maggiore spazio alle forze politiche potrebbe offrire loro soprattutto posti di sottosegretari. Difficile invece che entrino in Cdm i leader di partito, perchè far sedere Matteo Salvini accanto a Nicola Zingaretti sarebbe complicato.
E’ probabile che i ministeri-chiave per la gestione del Recovery Fund vadano a tecnici e uomini di fiducia del professore-banchiere: al Tesoro continua a circolare il nome di Daniele Franco insieme a quelli di Dario Scannapieco e Lucrezia Reichlin; allo Sviluppo economico potrebbero andare Andrea Prencipe, rettore dell’università Luiss o Carlo Cottarelli; Enrico Giovannini al Lavoro.
Ci sarebbe spazio per un solo ministro per partito o al massimo due per quelli maggiori. I 5Stelle ambiscono a un posto per Luigi Di Maio e, nel caso di una seconda casella libera, Stefano Patuanelli o Stefano Buffagni. Sul fronte Pd circolano i nomi di Andrea Orlando, Dario Franceschini e Lorenzo Guerini.
Per Forza Italia il nome più accreditato è quello di Antonio Tajani ma servono donne per non abbassare troppo la quota rosa e quindi potrebbe essere lasciato spazio a Mara Carfagna o Maria Stella Gelmini.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 8 Febbraio 2021, 13:23
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