Le lettere allungate, tanto da perdere le forme e diventare linee. Oppure quelle che si fanno alte, anzi altissime, e ravvicinate, così da richiamare alla memoria un elettrocardiogramma, e, per giunta, da palpitazioni. Leggere le prescrizioni mediche, il più delle volte, è un’impresa. E non tanto per questioni tecniche. Il primo ostacolo, spesso, è la grafia. In molti casi, infatti, è illeggibile. Lo insegna l’esperienza - chi non si è disperato almeno una volta, cercando di “capire” una ricetta? - lo confermano vignette, letteratura, film. Ora lo certifica Google, a livello mondiale.
Il colosso statunitense, durante la conferenza annuale per sviluppatori in India, ha annunciato una nuova funzionalità in fase di test nel Paese: grazie agli aggiornamenti dell’intelligenza artificiale di Google Lens - già nei telefonini della serie Pixel e scaricabile su Android e iPhone - si potrà decifrare la scrittura dei medici in documenti e ricette, tramite la fotocamera dello smartphone.
L’esperimento, in India, è in corso con la rete di farmacisti, che con il problema fanno i conti pressoché da sempre e, in molti casi, hanno sviluppato un vero talento interpretativo. Si spera però che presto la funzionalità possa diventare di largo utilizzo. «Una volta finalizzata, avremo un supporto di tecnologia assistita per la digitalizzazione di documenti medici scritti a mano. Tuttavia nessuna decisione verrà presa esclusivamente sulla base dell’output fornito dal sistema», afferma la società. «Scrivere è una malattia», diceva Robert Musil. Forse lo è anche scrivere male. Nessun medico, però, ad oggi, pare aver trovato la cura.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 21 Dicembre 2022, 09:41
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