Gogna social per i disabili, bufera sulla pagina Instagram «Welcome to Mondragone»

Gogna social per i disabili, bufera sulla pagina Instagram «Welcome to Mondragone»

di Marilù Musto
Lui è al centro della strada, sta contando chewing gum sul palmo della mano, pian piano ingoia. Arrivano loro, in gruppo, e con la videocamera dello smartphone inquadrano il pantalone bagnato di urina di quell’uomo che conta gomme da masticare.

Gli chiedono: «Ma cosa fai?». E ridono a crepapelle. Lui, indifeso, continua a contare. Questo è il racconto di uno degli ultimi video pubblicati sul social Instagram da ragazzi che prendono di mira persone con disabilità, diversamente abili che vagano per le strade di Mondragone in cerca di amici e finiscono, invece, nella «trappola» dei bulli di quartiere che non hanno nulla da fare se non prendere in giro i più deboli, chi non può difendersi, chi - pur di sentire il calore della semplice considerazione - accetta anche di essere umiliato.

C’è un video, in particolare, datato 19 dicembre 2019, in cui si vede una persona disabile che chiede una Coca-Cola in un bar: colui che lo filma gli mostra una moneta da 50 centesimi, ma per ottenerla il ragazzo disabile dovrà pronunciare una frase, indicata dal suo «regista». Il ragazzo disabile, spinto dalla motivazione di ottenere la Coca-Cola, pronuncia la frase e, a quel punto, il «regista» gli consegna la moneta fra risate e burla. I video della vergogna sono - in tutto - quaranta e vengono pubblicati ogni settimana sul profilo Instagram «Welcome to Mondragone» che conta 581 follower, ma è un profilo «aperto». Visibile, cioè, a tutti gli iscritti a Instagram, il social nato per «postare» foto e video che ha generato «influecer» del calibro di Chiara Ferragni e Giulia De Lellis. E che si rivela uno strumento talmente democratico che può far nascere, certo, icone di stile, ma crea anche «mostri».

Come i bulli di quartiere, saliti sul «palco» di Instagram per offendere chi non si difende. Questo accade se i video vengono dati in pasto a tutti. E così, sul profilo «Welcome to Mondragone» le 40 immagini di disabili che vengono presi a botte davanti a un bar o vengono spaventati mentre pedalano in bicicletta e, infine, filmati mentre fanno una capriola, sono ormai virali. «È vergognoso, chi c’è dietro questo profilo?», si chiedono alcuni cittadini di Mondragone sui loro profili Facebook. Allo stato, c’è solo un video che sembra inquadrare gli autori: si tratta di un gruppo di ragazzi fra i 17 e i 30 anni, ripresi mentre, ubriachi, cantano una canzone.

Il profilo, in ogni caso, è stato segnalato alle forze dell’ordine. Ma non mancano le donne che girano il dito nella piaga. Allo stesso ragazzo dello sketch della Coca-Cola viene data una bevanda alcolica, ma ad inquadrarlo con un IPhone è una donna che ride e fa domande al ragazzo con ritardo di apprendimento e problemi di comportamento. Adele, Sunset, Ani e altri che si nascondo dietro ai nickname più strani, commentano con frasi goliardiche e tag. Sullo sfondo, la tristezza dei ragazzi e uomini al centro dei filmati: lasciati lì in balìa dei visitatori del profilo. Chi tutela queste persone?

Il profilo Instagram è stato aperto il 9 dicembre del 2019, il primo filmato è di un ragazzo in costume intento a recitare una poesia, in spiaggia. Nessuno, da un due mesi a questa parte, ha mai chiesto la rimozione dei video nè ha mai denunciato gli autori dei filmati. Eppure, le «storie» su Instagram sono girate in strada e in luoghi pubblici. Su tutto, regna l’avidità  della gloria dei like, dell’apparire senza essere. Sulla pelle di chi non può difendersi dall’inferno del web.
Ultimo aggiornamento: Martedì 4 Febbraio 2020, 21:09
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