Colpì il padre alla gola con una fiocina da pesca: morto dopo mesi di agonia. Il figlio: «Non è colpa mia»

Il 68enne fu colpito nel sonno dal figlio, ritenuto incapace di intendere e volere L'uomo ferì anche sua madre, che è ancora in vita

Colpì il padre alla gola con una fiocina da pesca: morto dopo mesi di agonia. Il figlio: «Non è colpa mia»

di Redazione web

Marito e moglie furono colpiti brutalmente per essere uccisi, mentre stavano dormendo. Giuseppe Picci, 68 anni fu trafitto alla gola da una fiocina usata per la pesca sub, sua moglie Maria Giovanna Drago, 67, ferita alla testa con un forchettone da cucina, mentre riposavano nel letto della loro casa nel Residence Casteldoria, a Santa Maria Coghinas, a due passi dal mare in provincia di Sassari. A cercare di ucciderli, intorno alle 4.30 del mattino dello scorso 27 aprile, fu il figlio, Alberto Picci, 47 anni.

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Feriti, ma guaribili

Fu la mamma dell'aggressore a chiamare i soccorsi, menre suo figlio era in stato di confusione psicologica ed il marito grave, incosciente per il trauma. E' morto a distanza di molti mesi, il 68enne ferito dal figlio, ma la procura di Sassari ha disposto ulteriori accertamenti per capire se il decesso sia da collegare al ferimento dell'aprile 2022. Dopo le ferite, infatti, marito e moglie sono stati sottoposti a un lungo percorso riabilitativo in una casa di cura specializzata. Il 68enne, in modo particolare, subì un intervento molto delicato per riprendersi dalle gravi ferite provocate dalla fiocina da sub.

Figlio in carcere

Per Alberto Picci, già detenuto in carcere, intanto, l'accusa ha chiesto che venga giudicato per duplice tentato omicidio, in attesa che gli inquirenti capiscano se la morte del padre sia collegabile al ferimento.

In quel caso, l'accusa diventerebbe per omicidio, almeno nei confronti dell'uomo deceduto, ma non per la madre ancora in vita. Quando fu arrestato dai carabinieri, nell'udienza di convalida disse di non ricordare nulla: «Se ho fatto quello che dite, l'ho fatto involontariamente, non è dipeso da me». Infatti, sottoposto ad una perizia psichiatrica, l'imputato è stato dichiarato incapace di intendere e di volere, e di pericolosità sociale. 


Ultimo aggiornamento: Lunedì 9 Gennaio 2023, 09:31
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