Giulio Giaccio, ucciso e sciolto nell'acido per uno scambio di persona: il cold case risolto dopo 23 anni

Scambiato per l'amante della sorella di uno camorrista, venne freddato da due sicari. Per questo venne ucciso, per errore, Giulio Giaccio, 26 anni, ammazzato da due esponenti di spicco del clan Polverino; il 30 luglio del 2000, il 26enne era scomparso a Pianura, provincia di Napoli, e di lui si persero le tracce, perché il corpo della vittima era stato sciolto nell'acido. Chi l'ha ucciso con un colpo di pistola alla tempia, fingendosi un poliziotto, riteneva che il giovane uomo fosse l'amante della sorella, una persona indesiderata, che andava uccisa e fatta sparire.

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Cold case risolto

Una fine orrenda a cui gli inquirenti sono arrivati dopo 23 anni; un cold case in piena regola che ora ha il nome dei responsabili, Carlo Nappi e Salvatore Cammarota, destinatari della misura cautelare notificata dalla Dda di Napoli, ma già detenuti uno a L'Aquila e l'altro a Livorno.

La pista investigativa ha subito un'accelerazione dopo le dichiarazioni di un pentito, Roberto Petrone, che ha consentito di rafforzare l’inchiesta e di capire che Giulio, all'epoca fu scambiato per un certo Salvatore, uomo che stava intrattenendo una relazione osteggiata con la sorella di Cammarota.

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Vittima negò sempre

Nell'estate del 2000, Giaccio fu rapito, ma negò più volte di avere una relazione sentimentale con quella donna; il killer lo freddò comunque e poi distrusse il cadavere.