Giulia, 21 anni, dona il midollo al papà: «Mi ha dato la vita, io ora la ridò a lui»
di Simone Pierini
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«30 e 31 Ottobre 2018. Due giorni che non scorderò mai. I giorni in cui ho donato il midollo a mio papà», scrive Giulia accompagnando la foto che la ritrae, sorridente, in ospedale dopo la donazione. «Non si può descrivere quanto io abbia provato nel vedere la sacca che si riempiva di tante celluline, pronte ad entrare nel corpo di mio papà, armate come soldatini per andare a combattere contro la sua malattia. Una poltiglia rossastra, composta da 560 milioni di cellule staminali, che significa Vita, Speranza, Guarigione».
Lo racconta con entusiasmo, passione ed emozione. «È strano rendersi conto che la vita di una persona dipende dalla tua; si crea un rapporto viscerale, fortissimo, esclusivo. 21 anni fa mio papà mi ha dato la vita, io, ora, la ridò a lui. E, fidatevi, non esiste gioia e soddisfazione più grande».
Poi il consiglio, per aiutare chi soffre come il papà. E per aiutare se stessi. «Ragazzi tra i 18 e 35 anni, in buona salute, iscrivetevi all'ADMO! Donare il midollo non fa male, non è pericoloso e non fa paura, anzi, vi procura solo un sacco di soddisfazione e felicità»
Ultimo aggiornamento: Domenica 4 Novembre 2018, 19:10
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