Giovanni Limata, 23enne imputato insieme alla fidanzata per l'omicidio del padre di lei, ha tentato il suicidio nel carcere di Avellino all'interno del quale è detenuto. Il giovane, secondo quanto riferiscono i sindacalisti del Sappe, ha tentato di togliersi la vita procurandosi dei tagli agli avambracci e alla gola utilizzando il coperchio di una scatoletta di tonno.
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Gli agenti della polizia penitenziaria, con l'ausilio dei compagni di cella del 23enne, lo hanno soccorso tempestivamente evitando così conseguenze estreme. Dopo le prime cure da parte del personale sanitario del carcere, il 23enne è stato trasportato al pronto soccorso dell'ospedale e ha già fatto rientro nel penitenziario. «Il plauso del Sappe Campania va ai colleghi in servizio ad Avellino che sempre, tra mille difficoltà, riescono a garantire il loro mandato istituzionale», commenta Emilio Fattorello, segretario nazionale del Sappe.
Imputati per l'omicidio del padre della fidanzata
Giovanni Limata ed Elena Gioia sono imputati per l'omicidio del padre di lei, Aldo Gioia, 53 anni, ucciso a coltellate la sera del 23 aprile 2021 mentre dormiva sul divano di casa, in corso Vittorio Emanuele, nel centro di Avellino.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 24 Gennaio 2022, 11:28
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