Ragazzi che, per divertirsi, si scambiano immagini atroci. Flaminia Bolzan, criminologa, cosa sta accadendo ai giovani?
«Purtroppo non è la prima volta che si trovano materiali di tale tipo nelle chat dei giovani. L’aspetto più preoccupante è la progressiva desensibilizzazione a immagini di questo genere».
Da cosa dipende?
«Da un lato, c’è il problema della sempre maggiore esposizione a scene di violenza, che è come se si fossero “normalizzate”. I ragazzi percepiscono questo tipo di cose come molto lontano da loro. Non sono neppure consapevoli che la realizzazione e diffusione di immagini di abusi su minore sia un reato. Dall’altro lato, c’è la questione della dimestichezza nell’uso del web».
Ossia?
«Trovare contenuti di questo tipo non è semplice, evidentemente i ragazzi hanno facilità a entrare nel dark web, che noi di fatto conosciamo ancora poco».
Le sanzioni riguardano solo la parte pedopornografica: ciò può alterare la percezione dei propri atti?
«Mancano tipologie specifiche di reato per lo scambio di talune tipologie di immagini.
Ultimo aggiornamento: Martedì 25 Ottobre 2022, 16:56
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