Festa della voce, Riccardo Rossi: «Odio i messaggi vocali, viva le telefonate»

Festa della voce, Riccardo Rossi: «Odio i messaggi vocali, viva le telefonate»

di Valeria Arnaldi

«Riccardo Rossi, usa i messaggi vocali?
«Li odio, perché non danno diritto di replica». 

Lo senti questo vocale? Dalla radio al navigatore, dai podcast ai messaggi fino ad Alexa: oggi è la festa della voce


Meglio una telefonata? 
«Certo, ma l’uso del telefono si è perso. Anche quello del citofono. Ci sono persone che mandano messaggi per dirti che sono sotto casa tua. Non ha senso. Citofona! Gli insegnanti di scuole medie e primi anni di superiori dicono che i ragazzi non sanno più esprimersi e spesso, infatti, si vedono seduti vicini, a guardare i social gli uni degli altri. Non si parlano». 

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Neppure sul lavoro i vocali possono essere utili?
«Se si fa una telefonata, si chiarisce tutto prima. Per fare pace, magari, “una lettera non arrossisce”: allora si scrive. Prima erano lettere, oggi sono messaggi». 


Ultimo aggiornamento: Sabato 17 Aprile 2021, 13:33
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