Meloni alla Camera: «Tregua fiscale e presidenzialismo. Mai avuto simpatie per il fascismo»

Meloni alla Camera: «Tregua fiscale e presidenzialismo. Mai avuto simpatie per il fascismo»

di Alessandra Severini

Giorgia Meloni si presenta a Montecitorio per chiedere la fiducia e illustra, in un lungo discorso, le linee programmatiche del suo governo. Ci tiene il premier a rivendicare di essere arrivata a Palazzo Chigi con le sue forze e non per «un contesto familiare o amicizie influenti. Rappresento - rivendica con orgoglio - ciò che gli inglesi chiamerebbero l’underdog, lo sfavorito, che per affermarsi deve stravolgere tutti i pronostici». In serata il voto di fiducia, dall’esito scontato: 235 voti a favore, 154 contrari, 5 astenuti. Oggi si replica al Senato.

LA PROMESSA. «Manterremo gli impegni presi. Se per farlo dovremo scomodare potentati non ci tireremo indietro perché il coraggio non ci difetta».

FISCO. La riforma fiscale che ha in testa Meloni si fonda su 3 punti: riforma dell’Irpef con progressiva introduzione del quoziente familiare e flat tax per le partite Iva fino a 100 mila euro di fatturato; una tregua fiscale e «una serrata lotta all’evasione fiscale» che prevede anche una «modifica dei criteri di valutazione dei risultati dell’Agenzia delle Entrate». RDC. «Per come è stato pensato il reddito di cittadinanza ha rappresentato una sconfitta. La soluzione per combattere la povertà è il lavoro».

FAMIGLIA. Per favorire la natalità Meloni pensa di «aumentare gli importi dell’assegno unico e universale» e di «aiutare le giovani coppie ad ottenere un mutuo per la prima casa, lavorando progressivamente per l’introduzione del quoziente famigliare». E poi «asili nido gratuiti e aperti fino all’orario di chiusura di negozi e uffici».

FASCISMO. Alle accuse di guidare una forza neofascista Meloni risponde con parole chiare: «Libertà e democrazia sono gli elementi distintivi della civiltà europea contemporanea nei quali da sempre mi riconosco.

Non ho mai provato simpatia o vicinanza nei confronti dei regimi antidemocratici. Per nessun regime, fascismo compreso».

LA POLITICA ESTERA. «L’Italia è a pieno titolo parte dell’Occidente e del suo sistema di alleanze: è stato fondatore Ue, dell’alleanza atlantica, parte del G7». Ma sull’Unione europea Meloni precisa: «Deve essere più efficace in risposta alle crisi».

PRESIDENZIALISMO. Meloni conferma la volontà di avviare una riforma costituzionale: «Vogliamo partire dall’ipotesi di semipresidenzialismo sul modello francese, che in passato aveva ottenuto un ampio gradimento anche da parte del centrosinistra, ma rimaniamo aperti anche ad altre soluzioni».

IMMIGRAZIONE. Meloni pensa a un grande piano per l’Africa per rimuovere «le cause che spingono tanti giovani ad abbandonare le loro terre». E precisa: «Non intendiamo in alcun modo mettere in discussione il diritto d’asilo ma vogliamo impedire che la selezione di ingresso in Italia la facciano gli scafisti».

DIRITTI. Il premier smentisce l’intenzione di limitare diritti civili: «Un governo di centrodestra non limiterà mai le libertà esistenti di cittadini. Vedremo alla prova dei fatti chi mentiva e chi diceva la verità in campagna elettorale su quali fossero le nostre reali intenzioni».


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 26 Ottobre 2022, 06:00
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