Gioele e Viviana Parisi, il procuratore: «Mostreremo ai familiari gli oggetti trovati, poi subito Dna»

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di Ida Di Grazia
Viviana Parisi e Gioele, parla il procuratore: «Mostreremo ai familiari gli oggetti trovati, poi subito Dna». Così il procuratore di Patti, Angelo Vittorio Cavallo, oggi a Caronia, parlando ai coronisti al termine del sopralluogo dopo il ritrovamento dei resti ossei che potrebbero appartenere al piccolo Gioele Mondello, il bimbo di 4 anni scomparso lo scorso 3 agosto con la madre Viviana Parisi, trovata morta il 9 agosto.

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I resti ossei sono stati trovati questa mattina da un ex carabieniere e il procuratore ha cercato subito di smorzare le polemiche: «In questo momento non interessa chi lo abbia trovato. L'importante è averlo trovato. Ma appureremo anche questo. Noi abbiamo sempre detto - ha detto ai cronisti Cavallo - che dovevamo insistere in queste ricerche in questo posto e che più avevamo persone disponibili più probabilità c'erano di trovarlo. Avete sentito le motoseghe utilizzate per disboscare la vegetazione lo stato dei luoghi è difficile. Che lo abbia trovato un volontario o altri non interessa in questo momento». Al momento non è stato ancora confermato che possa trattarsi del piccolo Gioele Mondello: «Ci siamo fatti delle ipotesi - ha proseguito il procuratore -  se ne sono rafforzate alcune e ne abbiamo scartate altre. Ora è il momento del silenzio, continuiamo a lavorare. Perdono quota piste riconducibili ad ambiti familiari, ma non possiamo fare altre dichiarazioni. Rimangono in piedi tante ipotesi. L'autopsia sarà eseguita a brevissimo. A breve mostreremo degli oggetti che abbiamo trovato, anche indumenti, per un primo riconoscimento, poi ci saranno i rilievi sul Dna». 
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 19 Agosto 2020, 19:45
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